LA PROPOSTA / Teatro stabile a Pozzuoli, intervista all’assessore Franco Fumo

Una delle ipotesi in campo per la realizzazione di uno spazio da adibire a teatro stabile e laboratorio di formazione professionale, è l'ex Chiesa del Purgatorio, oggi sconsacrata.
Una delle ipotesi in campo per la realizzazione di uno spazio da adibire a teatro stabile e laboratorio di formazione professionale, è l’ex Chiesa del Purgatorio, oggi sconsacrata.

Dopo l’intervista al presidente dell’associazione culturale En Art Pasquale Ioffredo, già pubblicata sul nostro sito, riprendiamo la discussione sulla possibilità di creare un teatro stabile a Pozzuoli. Questa volta ne abbiamo parlato con l’assessore con delega alla cultura Franco Fumo, che parte da un’idea molto ambiziosa: “Nella mia visione non c’è solo Pozzuoli, ma una città flegrea, fatta di collaborazioni costanti tra le realtà dei Campi Flegrei. Ed un teatro stabile si inserirebbe proprio al centro di questa idea. Certo, sono cosciente che si tratta di un progetto ambizioso, e che il processo sarà lungo e tortuoso.”

Quindi il progetto di un teatro stabile è fattibile?

“Dipende da come si vuole condurre. Se si pensa ad acquistare un nuovo immobile, è ovvia la mia perplessità. In questo momento le casse del Comune non possono permettersi una spesa ingente come quella dell’acquisizione di uno stabile ex novo, come si pensava ad esempio di fare con il Cinema Toledo.
Usare invece uno degli immobili già presenti nel patrimonio del Comune, con i dovuti accorgimenti strutturali, è una proposta che viene seriamente presa in considerazione per l’avvio di questo progetto, che si rende ormai necessario. Perché pensare ad una città come la nostra, ad una città flegrea a vocazione turistica e culturale, senza un teatro stabile, è impossibile.”

Ci sono già idee su un possibile luogo in cui realizzare questo progetto?

“Si sta vagliando l’ipotesi di fare dei piccoli interventi di adattamento alla Chiesa del Purgatorio, ai piedi del Rione Terra. Basterebbe poco per renderla, per quanto riguarda la mia visione, un laboratorio teatrale.”

Cosa intende per laboratorio teatrale?

“Un teatro da pochi posti, per iniziare. Annettere l’appartamento adiacente alla Chiesa da adibire a camerini, uffici, costumeria, falegnameria e quant’altro serve. E darlo subito in gestione ad una cooperativa di giovani, che avendo a che fare con una struttura di dimensioni non eccessivamente grandi, potrebbero gestirlo più facilmente e mettersi alla prova in questo contesto.”

Una città a vocazione turistica e culturale però ha bisogno, oltre che di attrattive ben gestite, anche di mobilità e di trasporti funzionanti. Cosa si intende fare in questo senso?

“È ovvio che ci sia bisogno di avere dei parcheggi e dei buoni collegamenti. Solo questa infatti è stato il freno che mi ha trattenuto dal pensare un laboratorio teatrale a Monterusciello, purtroppo. Un teatro ha bisogno di essere facilmente raggiungibile da diversi punti della zona flegrea e – perché no? – anche da Napoli. Perciò, ancora una volta, l’idea della Chiesa del Purgatorio a Pozzuoli è calzante. Andrebbe così a crearsi un centro storico con una solida base culturale, tra la Villa Avellino ed il Polo Culturale, ai piedi dello storicissimo Rione Terra. E spostare le macchine dal centro storico è possibile, basterebbe creare delle navette che preleverebbero i cittadini da una cintura di parcheggi principali, ovvero Sofer e Gerolomini, per portarli dritti al centro storico, senza affollamenti e traffico.”

Insomma, la richiesta di un teatro stabile trova condivisione anche tra le fila dell’amministrazione puteolana. E la città flegrea non è un miraggio così lontano.

Scritto da Stefania Manfredi


Stefania Manfredi nasce a Napoli nel 1990. Cresce a Monterusciello e da sempre interessata alla politica si avvicina all'associazione L'Iniziativa nel 2011. Appassionata di lingue e culture straniere, studia all'Università Federico II di Napoli.