FOTO DI PAOLO VISONE
Lavori pubblici, lavori PIU Europa. Negli ultimi tempi l’interesse dei cittadini sul completamento delle opere è molto alto: preoccupazione e disappunto per la lentezza e gli intoppi, ma anche speranza e curiosità sul futuro volto di Pozzuoli; su quei nuovi “pezzi di città” che possono e devono essere consegnati al più presto e resi utili alla comunità.
Uno dei progetti che forse avrebbe meritato maggiore attenzione è quello relativo alla riqualificazione dell’area tra Via Napoli e il Rione Terra, alle spalle della Chiesa di San Vincenzo, per intenderci. Un’area che è il naturale prolungamento del lungomare S. Pertini, emersa dal mare negli ultimi decenni a seguito del fenomeno bradisismico e lasciata per troppo tempo in uno stato di incuria e abbandono. Un’area, soprattutto, nascosta agli occhi di cittadini e visitatori e che proprio per questo simboleggia la sfida della “Pozzuoli che verrà”: conquistare nuovi spazi per la pubblica fruizione e arricchire il territorio sul piano urbanistico, nell’ottica di una città che vuole trasformarsi per diventare polo di attrazione turistica e del tempo libero, puntando su storia, cultura e bellezza. Questo è il tema, dunque, che va ben oltre il valore del semplice rifacimento estetico, ma comprende lo sforzo di mettere a reddito, sul piano sociale ed anche economico, i lavori una volta conclusi.
NUOVO STOP AI LAVORI – E’ dei giorni scorsi la notizia che rischia di dare un brutto colpo a questo processo. Il Consiglio di Stato (massimo organo in Italia di Giustizia amministrativa), con una sentenza del 28 settembre ha accolto il ricorso del Ministero degli Interni e della Prefettura di Napoli, ribaltando una precedente sentenza del TAR Campania che annullava l’interdittiva antimafia nei confronti della società che ha condotto finora i lavori: la “società cooperativa Fradel”. In parole semplici, la ditta vincitrice dell’appalto pubblico per un valore di circa 3 milioni e 300 mila euro, dopo pronunce giudiziali contrastanti, ha subito ora lo stop definitivo perché l’interdittiva antimafia del gennaio 2014 – che è una misura preventiva emessa dal Prefetto in presenza di società ritenute “sospette” e tesa ad impedire infiltrazioni mafiose nei rapporti con la pubblica amministrazione – è stata dichiarata legittima. Tutto questo a pochi mesi dalla data prevista per la scadenza dei lavori, ad opere ormai più che a buon punto e con un’area parcheggio di 150 posti auto la cui apertura è stata più volte rimandata.
I RISCHI E LE REAZIONI – Basta un sopralluogo sul posto per immaginare vialetti e panchine, che ben si prestano a ogni tipo di iniziativa socio-culturale, frequentati e vissuti quotidianamente.
La nuova interruzione è un danno immediato, che rischia di impantanare tutto il disegno strategico di riqualificazione del Centro urbano di Pozzuoli. Un’eventualità che va evitata a ogni costo. “Il nostro obiettivo primario, in questo momento, è di cercare di portare a termine nei tempi previsti i lavori di completamento del lotto di Via Napoli inserito nel programma PIU Europa” – ha dichiarato il Sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia, annunciando che il Comune è pronto “ad affidare il completamento dell’opera alla ditta che si è classificata seconda nella procedura di gara ed evitare che ci siano ripercussioni sul prosieguo dei lavori. I tecnici sono al lavoro per accelerare tutte le procedure necessarie”.
Un impegno da parte dell’amministrazione comunale che si affianca all’auspicio di tutti i cittadini che non accettano un simile spreco di denaro pubblico e che chiedono anche una seria riflessione su una normativa contraddittoria sul piano procedurale e su un sistema di affidamento dei lavori pubblici che non può premiare, in maniera diretta o indiretta, un tessuto aziendale locale sempre meno affidabile.