Poco più di due settimane fa, una nota diffusa dall’unità di crisi della regione Campania assicurava: “Non vi è alcuna emergenza relativa ai posti letto disponibili, sia di terapia intensiva sia di degenza ordinaria”. Da allora, la situazione è cambiata. Velocemente. Ad allarmare è l’aumento vertiginoso di casi positività al Covid-19 che, seppur viaggiando insieme all’aumento del numero dei tamponi processati, mette in crisi la rete ospedaliera della Campania. Di nuovo. L’organizzazione e la programmazione sanitaria prevista lo scorso marzo per fronteggiare la pandemia da coronavirus, dall’implementazione dei posti letto ai concorsi per sopperire all’atavica carenza di personale medico – sanitario, fino alla costruzione, costata 18 milioni di euro, dei tre ospedali Covid a Napoli, a Caserta e a Salerno (gli ultimi due non ancora attivi perché privi di collaudo), si sono rivelate inadeguate.
Stop ai ricoveri – dal 16 ottobre sospesi i ricoveri programmati, sia medici sia chirurgici. Garantiti solo gli interventi salvavita, ovvero “interventi per le emergenze estreme che riguardano problemi cardiologici, infarti, ictus, politrauma delicati, malati oncologici. Rimane e viene potenziata la rete dei punti nascita, arricchendola anche con la tutela delle partorienti che hanno contagio Covid. Tutto quello che può essere rinviato sarà rinviato altrimenti non ce la faremo ad avere posti letto disponibili”. È quanto comunicato in conferenza stampa dal Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, al fine di potenziare i posti letto destinati ai pazienti Covid-19. Ad oggi, 17 ottobre, sono 110 i posti letto di terapia intensiva disponibili in Campania e ben 75 sono già occupati. Restano, quindi, liberi soltanto 35. A preoccupare è anche il totale dei posti letto di degenza occupati che ammonta a 817 sugli 840 attualmente disponibili, ovvero 23 fruibili.
Posti letto – Un potenziamento di 1.651 posti letto è l’obiettivo fissato dall’Unità di Crisi della Regione Campania, trasmesso in una nota ai Direttori Generali delle ASL, delle Azienda Ospedaliere e Universitarie della Campania. L’andamento della curva epidemica da virus Sars-Cov2 richiede la continua rimodulazione dell’offerta dei posti letto dedicati alla rete Covid-19, in funzione sia dei nuovi casi che quotidianamente si registrano che nelle stime dei modelli previsionali, si legge nella nota.
I Numeri – Il riparto dei posti letto prevede, quindi, che la nuova rete Covid sia così organizzata:
-ASL Avellino: 13 in terapia intensiva, 15 in semi intensiva, 30 in degenza; per un totale di 58 posti letto
-ASL Caserta: 12 in terapia intensiva, 33 in semi intensiva, 95 in degenza; per un totale di 140 posti letto
-ASL Salerno: 14 in terapia intensiva, 17 in semi intensiva, 79 in degenza; per un totale di 110 posti letto
-ASL Napoli 1: 82 in terapia intensiva,37 in semi intensiva, 103 in degenza; per un totale di 222 posti letto
-ASL Napoli 2: 6 in terapia intensiva, 21 in semi intensiva,46 in degenza; per un totale di 73 posti letto
-ASL Napoli 3: 13 in terapia intensiva, 31 in semi intensiva, 99 in degenza; per un totale di 143 posti letto
-Cardarelli: 15 in terapia intensiva, 20 in semi intensiva, 60 in degenza; per un totale di 95 posti letto
– AOU Federico II: 20 in terapia intensiva, 19 in semi intensiva, 38 in degenza; per un totale di 77 posti letto
-AOU Vanvitelli: 6 in terapia intensiva, 22 in semi intensiva, 22 in degenza; per un totale di 50 posti letto
– AO COLLI: 28 in terapia Intensiva; 52 in semi intensiva, 183 in degenza; per totale di 263 posti letto
-AO S. PIO (Bn): 16 in terapia intensiva, 28 in semi intensiva, 45 in degenza; per un totale di 89 posti letto
-AO Moscati (Av): 20 in terapia intensiva, 38 in semi intensiva, 45 in degenza; per un totale di 103 posti letto
-AO S.Anna (Ce): 24 in terapia intensiva, 10 in semi intensiva, 29 in degenza; per un totale di 63 posti letto
-AOU Ruggi (Sa): 32 in terapia intensiva, 16 in semi intensiva, 117 in degenza; per un totale di 165 posti letto
Non previsti posti letto per l’ASL di Benevento.
Se la “prima ondata” dell’epidemia ci ha colto impreparati ad affrontare un’emergenza sanitaria mondiale, la seconda ci ha colto in notevole e colpevole ritardo. Ancora una volta è corsa contro il tempo.
A cura di Vania Cuomo