Nel silenzio di sipegazioni ufficiali da parte dagli enti locali, i cittadini hanno scritto al Prefetto. L’associazione Licola Mare Pulito si è rivolta al rappresnetante dello Stato, in merito al mare apparso nei giorni scorsi visbilmente inquinato. L’episodio più eclatante è avvenuto il 14 agosto (giorno a cui si riferisce la foto, diffusa sui social). Una macchia nera ha invaso per alcuni kilomentri il tratto di litorale di Licola Mare, a ridosso tra i Comuni di Pozzuoli e Giugliano. Uno sversamento di acque colore marrone, di cui si ignora la natura, ma evidentemente non depurate, che è lecito ipotizzare provengano da canali che non sono immessi nell’impianto di depurazione di Cuma, o da laghi. Supposizioni che, proprio per la mancanza di dati certi, andrebbero confermate, precisate o smentite da fonti ufficiali e istituzioni. Che invece tacciono. O risultano assenti.
Nella lettera – denuncia, trasmessa a mezzo pec e a firma dell’attivista Umberto Mercurio, si evidenzia in ogni caso il notevole danno ambientale e anche di immagine per tutto il territorio. La zona è già degradata sul piano sociale e il tratto di costa comprende stabilimenti balneari, accanto a spiagge libere e aree date in conessione a enti del terzo settore per attività sociali. La richiesta è fare chiarezza su quanto accaduto, evitare il ripetersi e sollecitare atti concreti per individuare i responsabili.
L’associazione ha reso pubblica nelle scorse ore la risposta ricevuta dalla Prefettura, che ha girato formalmente le legittime preoccupazioni e proteste dei cittadini all’assessorato all’Ambiente della Regione Campania, ai Comuni di Pozzuoli e Giugliano, e all’A.R.P.A, sollecitandon un aggiornamento sui fatti.