Ieri 29 ottobre l’amministrazione comunale di Monte di Procida ha deliziato i suoi cittadini con un’ordinanza sull’ordine pubblico. Di cosa tratta quest’ordinanza? Dei ragazzi che giocano a palla in piazza. Nello specifico l’ordinanza stabilisce “Il divieto del gioco del pallone e dell’utilizzo delle biciclette, in tutte le forme e le modalità di svolgimento, in Piazza 27 Gennaio, Piazza. S.Antonio, Piazza S.Giuseppe e Piazza Michele Sovente”.
È singolare che una maggioranza che in assenza del sindaco non riesce nemmeno a convocare il Consiglio Comunale d’urgenza per rendere conto della lunga chiusura di via Torregaveta, sia riuscita a distogliere Francesco Paolo Iannuzzi dai suoi impegni da presidente dell’Anci Campania per firmare un atto che di certo non è una priorità per i montesi. Alla domanda del perché un’amministrazione per il resto immobile si sia mossa proprio per i ragazzi che giocano in piazza verrebbe da rispondere con un po’ di malizia. I montesi sanno bene che delle quattro piazze, solo in due di queste i ragazzi sono soliti giocare a palla, in Piazza S.Giuseppe, in uno spazio all’angolo delle strade in cui non c’è nessuno a cui dare fastidio ed a Piazza S.Antonio, di recente rifacimento ed in cui vi è un grande spazio vuoto. L’ordinanza con tutta probabilità sarà stata pensata per quest’ultima piazza, perché l’area in cui giocano i ragazzi è una zona di passaggio e si trova a metà tra due storici presidi elettorali di Iannuzzi. Il primo è un centro anziani che è talmente ben voluto dal sindaco che il Comune di Monte di Procida si fa carico di pagare il lauto affitto dei locali. Il secondo, invece, è il negozio di materiale edile appartenente alla famiglia di uno dei candidati della lista Iannuzzi alle passate elezioni.
Per concludere il racconto di questa vicenda talmente piccola e provinciale da svilire di per sé l’istituzione comunale, c’è da aggiungere la solita sciatteria ed approssimazione con cui vengono compilati gli atti a Monte di Procida che di fatto ha vietato anche il transito delle bici nelle quattro piazze interessate all’ordinanza. Il testo, infatti, con la dicitura “in tutte le forme e le modalità di svolgimento”, estende il divieto anche a ciò che era precedentemente consentito, quindi che per com’è concepita l’ordinanza dovrebbe essere apposto nelle piazze un tristissimo divieto di transito per le sole bici ed i trasgressori sanzionati con un’ammenda da 25 a 500€. Insomma il più piccolo dei comuni dei Campi Flegrei ci dà esempio di cosa accada quando lo spirito del “ guagliù vo buc’ stu pallon’ ” entra nelle istituzioni e nei protocolli e si fa norma.