Il Polo Culturale di Palazzo Toledo è il simbolo della rinascita di Pozzuoli. È nato, infatti, sui resti dell’antico palazzo vicereale costruito dall’omonimo Vicerè del Regno di Napoli, Don Pedro de Toledo, per alimentare la rinascita di Pozzuoli dopo l’eruzione del Monte Nuovo del 1538. Oggi non è solo biblioteca civica, archivio, sala matrimoni etc. ma vero e proprio spazio sociale: infatti è diventato un punto di ritrovo per centinaia di studenti puteolani, che trascorrono le proprie giornate nelle sue sale per studiare e costruire il proprio futuro.
La sua inaugurazione è stata difficile ed è avvenuta più volte ma da subito il suo ruolo è stato compreso dai giovani di Pozzuoli, che ne hanno colto le grandi potenzialità. Un esempio è l’orario di apertura, limitato inizialmente alla mattina ed al primo pomeriggio, è stato poi prolungato dal 2012 fino alla sera grazie alle nuove turnazioni dei dipendenti supportati e invogliati anche da una raccolta firme intrapresa proprio dagli studenti che vi trascorrevano le proprie giornate. Una scelta che ha avuto i suoi frutti, raccontati attraverso i numeri di affluenza costantemente in crescita anno per anno: nel 2014 le aule studio hanno raccolto 14319mila ingressi, l’anno successivo 19332, quest’anno siamo già a 17450 considerando i dati fino 30 settembre (per lo stesso periodo nel 2015 erano 14006).
Dopo quattro anni dall’ultima inaugurazione del Polo ed un percorso in continuo miglioramento, arrivano alcuni segnali d’allarme. Con i recenti pensionamenti del Comune di Pozzuoli infatti, il personale all’interno della struttura è stato ridotto del cinquanta per cento circa. L’orario di servizio non è stato, ad oggi, modificato, ma il pericolo è dietro l’angolo. Tra le persone andate o mandate in pensione ci sono stati dei dipendenti qualificati (es. archiviazione), i quali non trovano corrispondenti nelle proprie mansioni tra quelli presenti.
Per adesso, l’unica cosa certa è che la struttura è una risorsa senza precedenti per tutta la città di Pozzuoli e così deve essere considerata da studenti, personale ed amministratori. Se da un lato, infatti, si avverte la mancanza di cura che molti giovani hanno nei confronti degli spazi comuni, dall’altro si lamenta la scarsa qualità dei servizi igienici e dell’area ristoro, essenziali per chi frequenta le aule studio aperte dalle 9 del mattino alle 19. Inoltre per scelta del nuovo direttore Vincenzo Bianco, gli unici eventi ospitati nell’apposita sala sono quelli nuziali, con la gran parte degli spazi destinati alle aule studio. Una scelta condivisibile che richiama ancora di più l’attenzione sul fatto che il Polo Culturale vada allargato ed esteso ai luoghi limitrofi come Passaggio Toledo e Torre Toledo, che collegheranno il Polo Culturale direttamente con Villa Avellino e di cui non si conosce ancora la destinazione dopo anni dall’inizio dei lavori, così da poter ospitare anche eventi culturali e da slegare il Polo dal singolo luogo fisico. Questo discorso vale anche per l’ampliamento degli spazi a disposizione degli studenti visto che, in determinati periodi, i posti disponibili non bastano. Altro capitolo che l’amministrazione dovrà affrontare sarà quello dei parcheggi, alla luce del fatto che Palazzo Toledo ospita gente da tutti i quartieri della città e anche da altri Comuni e in tal senso si potrebbero studiare forme di convenzione o di abbonamento.
Non mancano le iniziative per migliorare il servizio, come la creazione di una piattaforma informatica con specifici software dedicata agli studenti di facoltà scientifiche che altrimenti devono automunirsi di computer.
È facile capire quanto questa struttura sia vissuta dai giovani e quanto l’amministrazione comunale vi abbia giustamente investito, a maggior ragione è giusto mantenere alta l’attenzione affinché l’investimento fatto e i risultati ottenuti non vengano dispersi per il bene della città e delle generazioni future.