La nostra associazione, “Noi Re(si)stiamo Qui”, ha proposto degli emendamenti al regolamento per l’assegnazione dei beni immobili non adibiti ad uso abitativo. La missiva, protocollata al comune, è stata mandata al segretario generale per valutarne la fattibilità, a tutti i gruppi consiliari ed al sindaco Vincenzo Figliolia. Nelle scorse settimane, infatti, la giunta, su proposta dell’assessore Gerundo, ha approvato il regolamento per l’assegnazione in concessione e la valorizzazione dei immobili ad uso diverso dell’abitativo. Regolamento, quindi, che deve essere approvato ancora in consiglio comunale, quindi parzialmente modificabile.
Il documento, quindi, detterà la linea a chiunque voglia avere in concessione un terreno (agricolo o meno) o un immobile comunale (eccetto quelli ad uso di abitazione). Riteniamo che il solo fatto di aver regolamentato una situazione che alimentava clientelismo sia da accogliere positivamente. Negli anni passati, infatti, non si capiva a che titolo e secondo quali regole, venivano assegnati locali pubblici e terreni demaniali. Il regolamento prevede agevolazioni per associazioni e comodato d’uso gratuito per gli enti no profit.
LE PROPOSTE. Abbiamo creduto opportuno inserire, però, dei punti che riguardano i giovani, per agevolare loro l’accesso alle strutture pubbliche con canoni facilitati. Abbiamo richiesto, inoltre, che l’amministrazione tenga presente anche la lotta al lavoro nero. I nostri emendamenti, in sintesi, vanno nella direzione di: agevolare le imprese composte da almeno il 70 percento dei giovani; agevolare le realtà commerciali disposte a modificare i propri contratti, da tempo determinato a tempo indeterminato; favorire chi vuole assumere giovani laureati; aiutare i giovani agricoltori, anche per la prima volta, che presentino un piano fattibile. L’unica penalizzazione che abbiamo proposto è nei confronti di chi non rispetta le norme sul lavoro, di chi si riterrà responsabile di irregolarità contrattuali. Per questi ultimi abbiamo chiesto che ci sia la decadenza dall’assegnazione e il mancato rinnovo. Il suolo pubblico, come le strutture pubbliche, devono essere utilizzate per gli interessi generali, ed in questo periodo storico “interesse generale” vuol dire soprattutto creare nuovi posti di lavoro e premiare chi si impegna a farlo.