Nei Campi Flegrei è ormai tangibile un diffuso desiderio di riscatto e di rilancio per il territorio. Le buone intenzioni non bastano, ma oggi ci sono anche le risorse. I 25 milioni del programma PIU Europa, messi a disposizione del comune di Pozzuoli, costituiscono un’occasione probabilmente irripetibile nel prossimo futuro. 10 milioni già sono stati persi per non aver completato le opere entro il 2010. Una seconda scadenza, quella del 2015, si avvicina inesorabilmente e l’Europa non concederà sconti: ciò che non è stato speso andrà restituito. Dalla presentazione dei progetti quasi la metà del tempo a disposizione è stato speso e il bilancio è preoccupante. Di seguito gli aggiornamenti nel dettaglio:
Piazza della Repubblica. I lavori sono cominciati il 31 marzo, con 30 giorni di ritardo rispetto a quanto inizialmente stabilito e hanno generato polemiche circa la scarsa manodopera utilizzata e la lentezza degli avanzamenti. Una prima porzione di lavoro avrebbe dovuto concludersi a fine giugno liberando via De Fraia e l’area antistante alla chiesa di Santa Maria delle Grazie. Ciò è avvenuto solo in maniera parziale e con diversi giorni di ritardo. Il passaggio al secondo lotto di intervento non pare ancora ultimato, ma recentemente il sindaco ha assicurato che tutto procede secondo programma.
Mercato ittico all’ingrosso. L’ambizioso progetto che mira ad espandere le attività della struttura al momento sembra fermo. Il bando si è chiuso ormai da tempo e già a marzo è stata affidata la pubblicazione dei risultati. Si starebbe ora lavorando al progetto esecutivo per poter procedere. Tempi certi non ce ne sono ma nelle intenzioni dell’amministrazione non dovrebbe trascorrere molto prima di cantierare l’opera.
Complesso Toledo. La situazione è simile per l’ampliamento del Polo Culturale, ma in questo caso sembra si possa procedere più rapidamente. L’area di Villa Avellino coinvolta nel progetto, infatti, è già visibilmente recintata. I cartelli non indicano ancora l’inizio dei lavori, ma il sindaco ha recentemente chiarito che si starebbe procedendo ad alcune operazioni premilitari.
Via Napoli. I cantieri dovrebbero già essere attivi, ma l’interdittiva antimafia per l’azienda appaltatrice ha complicato la vicenda. A seguito di un ricorso è stata disposta la sospensione delle operazioni sino al 16 luglio, data stabilita per la pronuncia del TAR. Si tratta, quindi, di fatti attualissimi e non è stato ancora diffuso l’esito del responso, ma presumibilmente a breve si saprà se l’incarico è confermato alla stessa ditta o se l’amministrazione sarà libera di procedere diversamente.
Edificio scolastico Vittorio Emanuele. La struttura di Arco Felice vive il ritardo più grave. Dopo un lungo stallo di recente è stato riapprovato il progetto esecutivo. Il bando è ormai pronto; il mese scorso sono stati approvati gli atti con il disciplinare e i moduli di partecipazione. A detta del sindaco presto la procedura sarà avviata.
Mercato ortofrutticolo all’ingrosso. Esiste una ditta assegnataria dei lavori già dallo scorso anno, ma al momento non si è proceduto con la messa in opera. È ancora in fase di studio un progetto esecutivo e in particolare si stanno cercando soluzioni che non comportino la chiusura delle attività commerciali connesse.
Campo di calcetto polivalente. Sembrava l’ennesimo progetto arenato, ma nel silenzio qualcosa si è mosso. Il Comune non ne ha dato pubblica comunicazione, ma da oltre un mese sono partiti i lavori nello spazio retrostante allo stadio Conte. Al netto di intoppi, nell’arco di 18 mesi si dovrebbe essere completato il recupero dell’area abbandonata con un campo sintetico e un percorso ginnico nell’Oasi di Monte Nuovo.
Aula consiliare. L’avvio anticipato dell’iter burocratico ha consentito l’apertura del cantiere al Rione Toiano con largo anticipo. L’interdittiva antimafia dello scorso marzo, però, ha bloccato gli unici lavori in stato avanzato. Ora tutto è fermo, ma il sindaco ha chiarito che l’amministrazione preferisce non designare una nuova ditta appaltatrice e attenderà ottobre per conoscere gli esiti del ricorso presentato al TAR dalla ditta appaltatrice. Solo alla luce di tale pronuncia valuterà come procedere per evitare complicazioni.