POZZUOLI/ Complesso Toledo: opere incomplete e poca chiarezza sul futuro

Veniamo a sapere che nel “piano triennale delle opere pubbliche” del Comune di Pozzuoli è inserita la previsione di interventi sulla struttura del Complesso Toledo per un valore di 900 mila euro. E’ un finanziamento comunale che si aggiunge a quello dei fondi PIU Europa, il cui progetto negli anni scorsi ha già interessato l’intera struttura, suscitando enormi aspettative sulla possibilità di avere sul territorio un vero e proprio “Polo culturale”, inteso come sede di studio, di incontri, eventi e spettacoli.  Ad oggi, il fiore all’occhiello del Polo culturale è la biblioteca di Palazzo Toledo, frequentata da centinaia di giovani e studenti, ma adiacenti a questo edificio ci sono altri spazi, palazzi antichi del 1500, altre sale, e una passeggiata che si ricongiunge a Villa Avellino.

I LAVORI PIU EUROPA – Gli interventi sul Complesso Toledo sono cominciati il 22 settembre del 2014 e finiti il 24 febbraio 2017. I fondi stanziati dal Progetto PIU Europa erano 5 milioni e 300 mila euro. Da quanto si legge nel verbale di collaudo, l’appalto fu aggiudicato per un importo complessivo di circa 2 milioni e 800 mila euro, con una gara al ribasso. Il progetto, come riportato nella relazione del 2012, aveva “la finalità di ricomporre l’originario complesso cinquecentesco di Don Pedro Alvarez de Toledo e di dare una funzione unitaria, a carattere prevalentemente culturale, connesso alle attività del Polo culturale e della piazza spettacoli di Villa Avellino in cui è inserita la Torre di avvistamento”. Un’innovazione non di poco conto per Pozzuoli. Il risultato finale però è oggettivamente diverso rispetto all’obiettivo originario, e a provarlo è l’immagine che segue, estrapolata direttamente dalla brochure di presentazione dei lavori PIU Europa.

CHE FINE HA FATTO L’OBIETTIVO DI CREARE ECONOMIA DALLA CULTURA ? – Legittimo, da parte di chi svolge funzioni di controllo in Consiglio Comunale, verificare cosa non ha funzionato. Da parte nostra non disponiamo di alcun elemento o competenza per esprimerci da un punto di vista tecnico e non conosciamo ancora i dettagli dei nuovi interventi. Ovviamente, se questi finanziamenti sono necessari per la salvaguardia di un gioiello come il Complesso Toledo (nella sua dimensione attuale e in quella futura), ben vengano. La questione è tutta politica. Non si tratta solo di ristrutturazioni e verniciature. A venir meno è stata finora la prospettiva strategica di creare nel cuore di Pozzuoli la sede fisica e concettuale di una “industria culturale“, che con tutto il rispetto per l’istituzione ecclesiastica, è cosa ben diversa dalla recente sottoscrizione del protocollo di intesa tra amministrazione e Vescovo sul cosiddetto “Polo culturale diffuso”. Cerchiamo di essere più precisi. Più volte annunciata, e oggi rimandata a tempo indeterminato, è stata l’apertura dell’area spettacoli di Villa Avellino e sarebbe fin troppo facile attribuire la ragione di ciò ai (prevedibili) resti archeologici rinvenuti sul posto. In pochi anni c’è stato un progressivo arretramento negli obiettivi. Si è passati dall’ipotesi di acquisire (o individuare nel patrimonio pubblico) un apposito immobile per farne un teatro comunale, al pur apprezzabile “piano B” di allestire una moderna area spettacoli all’aperto, da utilizzare almeno nel periodo estivo e affiancata da laboratori. Oggi siamo al punto di dover ultimare o salvaguardare i soli spazi già dedicati a finalità socio-culturali come le aule studio. Sfuma, dunque, la possibilità in tempi brevi di creare vivacità e indotto economico basato sulla “produzione di cultura”. E i lavori pubblici sulle strutture continuano ad essere slegati da ogni ragionamento sulla successiva gestione delle stesse.

QUALCHE PROPOSTA – Negli anni recenti, specie nella passata consiliatura, la politica sul punto è stata assente o fumosa. Nascosti alla vista dei cittadini, poco percepibili nel loro valore strategico, quei lavori nel complesso Toledo non hanno suscitato dibattito. La nostra associazione, dopo anni di confronto con operatori culturali e tentativi di lanciare precisi messaggi a chi ha ricoperto il ruolo istituzionale di assessore alla Cultura, nell’agosto del 2017 ha protocollato una nota indirizzata al Sindaco e a tutti i consiglieri comunali (che può essere letta cliccando sulle immagini in fondo all’articolo), finalizzata innanzitutto a conoscere i tempi di effettiva consegna ai cittadini del Complesso Toledo – Villa Avellino e a stimolare atti di indirizzo sulla destinazione d’uso specifica e sulla modalità di gestione. Prendiamo atto che qualcosa si è mosso, almeno in termini di sopralluoghi dei componenti della commissione consiliare competente. Ma siamo ancora nel campo della “presa visione preliminare” e allora ci sembra il caso di avanzare qualche ulteriore proposta. Alcuni nuovi spazi, adiacenti alla biblioteca, sono stati aperti recentemente e devono diventare bene comune della città. Se ne ricavi subito una sala della partecipazione e una sala della creatività! La prima – tra l’altro già funzionale – da destinare a eventi pubblici, incontri tematici, assemblee e convegni di impegno civile. La seconda per mostre fotografiche, pittoriche, artistiche. I metri quadrati ci sono, occorre ora un regolamento d’uso, che stabilisca in modo semplice e trasparente chi e come li possa valorrizare, concretamente e gratuitamente, per ogni singola occasione, senza preclusioni o utilizzi prevalenti in favore di nessuno. Magari con il contributo trasversale di rappresentanti istituzionali e del terzo settore. Ne beneficerebbe non solo la democrazia diffusa, ma l’intera comunità, che gioverebbe di un clima più vivace e di una identità culturale più forte. Sarebbe bello. Sarebbe positivo. Sarebbe un modo per non spezzare del tutto il filo di speranza di vedere in futuro una Pozzuoli diversa, con rassegne periodiche di spettacoli, un contesto di alto livello per favorire il turismo di qualità e opportunità concrete per chi lavora nel campo dell’arte: una “città della cultura”, insomma, oltre che di lavori pubblici.

In basso, la nota protocollata al Comune di Pozzuoli dalla nostra associazione il 4 AGOSTO 2017

Scritto da Dario Chiocca


Classe '78, è tra i fondatori de L'Iniziativa, di cui è presidente. Puteolano, è cresciuto nel quartiere di Monterusciello, dove risiede. Laureato in Giurisprudenza, impegnato da sempre sulle questioni sociali, anche nei movimenti studenteschi e nelle organizzazioni sindacali, dal 2010 è avvocato presso il Foro di Napoli e svolge la sua attività professionale nel campo nel diritto civile e del lavoro. In ambito di normativa del lavoro, si occupa inoltre di formazione.