L’intervento di bonifica all’interno dell’area archeologica dell’antica via Antiniana, all’altezza del ponte Copin in zona Solfatara, è stato quasi ultimato da alcune squadre di operai del Ciclo Integrato dei Rifiuti e dell’Ufficio Giardini del Comune di Pozzuoli. L’operazione va avanti da due settimane ed ha riguardato il diserbamento di tutta l’area con la rimozione di erbacce, sterpaglia e legni. L’ultima pulizia era datata due anni fa e i resti archeologici erano due volte “sommersi”: dalle erbe e dal ponte costruito alla fine degli anni ’90 nell’ambito delle opere commissariali, nonostante le tante polemiche e proteste dell’epoca che gli attribuirono l’appellativo di “ponte mostro”.
Grazie all’intervento degli operai comunali i resti dell’antica necropoli romana, con i monumenti funerari e il basolato della strada che collegava Pozzuoli con Napoli, sono di nuovo visibili. Almeno da lontano, visto che l’accesso all’area, di competenza ministeriale e della Soprintendenza, resta negato.
Il sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia ha dichiarato con un comunicato stampa: “Quest’intervento fa parte di un’azione estesa che stiamo compiendo su tutto il territorio cittadino a beneficio del decoro urbano e della pulizia di strade, piazze, luoghi di interesse turistico e siti archeologici. In questi giorni, ad esempio, abbiamo cancellato le scritte sulle scale del Rione Terra e risistemato alcuni belvedere. Ma la nostra azione non si ferma qua”. Ed il prosieguo dell’azione, aggiungiamo noi, non può che rivolgersi nel pretendere a tutti gli Enti coinvolti il rispetto degli impegni presi, anche con il Protocollo di Intesa, in tema di accessibilità, fruibilità e gestione dei siti.