Il Consiglio comunale di Pozzuoli ha approvato nella seduta di oggi, 29 dicembre 2020, l’atto deliberativo con il quale viene adottata la “variante semplificata” al Piano Regolatore Generale e posto il vincolo finalizzato alla demolizione del manufatto denominato “Vicienzo a Mare”. Un passaggio dal linguaggio un po’ formale, ma dalla scelta politica precisa: abbattere un manufatto che della sua antica storia ha conservato solo il nome, trattandosi di un mostro di cemento armato, pugno negli occhi sul litorale di Via Napoli, completamente abbandonato e pericoloso per gli incauti giovanissimi che vi accedono. Una scelta condivisibile, se inserita in un quadro più ampio di necessaria trasformazione della città di Pozzuoli, secondo criteri ispirati alla dimensione turistica e al rinnovamento urbanistico. Ora ci sono le condizioni per colmare il buco nero tra il lungomare di Via Napoli e la passeggiata di San Vincenzo ricavata i piedi del Rione Terra, ampliando i luoghi di frequentazione pubblica.
Per il sindaco Figliolia “Oggi abbiamo segnato la storia. Senza quello scheletro di cemento che per anni è stato là, inutilizzato e a danno del territorio e del paesaggio, avremo una linea di costa libera e fruibile da tutti. Dopo anni di battaglie, portiamo a casa un risultato importante. Storico. Sarà così possibile completare la passeggiata ai piedi del Rione Terra e rendere un sogno realtà.” Per l’assessore ai Lavori Pubblici Vincenzo Aulitto ciò “rappresenta un nuovo inizio per la riqualificazione della costa cittadina compresa tra via Napoli e il Rione Terra. Abbiamo superato problemi atavici e tortuosi iter burocratici grazie alla coerenza e alla collaborazione di tutta la maggioranza di governo”. Il costo dell’operazione supera i 2 milioni di euro (ai fondi previsti dai progetti “Piu’ Europa”, si aggiungono 200 mila dal bilancio comunale), comprensivi sia dei costi di esproprio, sia per i lavori.
Quella dell’ex Vicienzo a Mare è una storia controversa che va avanti da diversi anni, da quando, dopo decenni di abbandono, nel 2013 l’amministrazione Figliolia decide di inserire il progetto dell’abbattimento tra gli interventi aggiuntivi del PIU Europa. Progetti che vengono accolti e finanziati dalla Regione Campania. Successivamente il Comune punta sul carattere abusivo dell’opera, che avrebbe consentito l’abbattimento senza costi di esproprio ai legittimi eredi della famiglia proprietaria, strategia smentita dai Giudici amministrativi del Consiglio di Stato, dopo che il Tar aveva dato ragione al Comune. Secondo l’ufficio stampa del Comune di Pozzuoli, oggi – con l’approvazione dell’esproprio e del progetto di riqualificazione definitivo – “viene messa la parola fine al lungo iter burocratico-legale, che nel giro di sei-sette mesi dovrebbe condurre all’abbattimento dell’ecomostro.”