Sono stati pubblicati da qualche giorno sull’albo pretorio del Comune di Pozzuoli 3 bandi pubblici per interventi di manutenzione degli alloggi popolari. Per ora si tratta di atti, relativi ai “comparti” 1, 2 e 4, nelle aree di Monterusciello, Toiano e Reginelle e, ancor più precisamente, ai lotti 1, 3, 4, 5, 6, 10, 11, 14, 15, 16, 17, 18, 29, alle case parcheggio e alle case terremoto di Toiano, ai 54 alloggi e all’insediamento di Reginelle. Un’area che comprende un totale di 3550 alloggi residenziali e 138 locali commerciali, con tre distinti appalti dal valore di circa 87 mila euro ciascuno, come base d’asta.
I fondi provengono direttamente dalle casse comunali. Le ditte (o i consorzi) interessate a partecipare dovranno rispondere entro pochi giorni mediante procedura espletata attraverso la piattaforma MEPA, con scadenze fissate separatamente al 28 febbraio e al 6 marzo, mentre la durata dei lavori è prevista in 12 mesi.
CONSIDERAZIONI – Si tratta di interventi sicuramente non risolutivi dell’intera problematica sulle case popolari, ma che tuttavia vanno inseriti in un discorso più ampio di programmazione. Per ora sono le prime gocce nel mare, da un punto di vista economico, utili alla manutenzione più urgente e critica, a fronte di una necessità di riqualificare (secondo alcuni, addirittura abbattere e ricostruire) un patrimonio abitativo pubblico che non ha eguali, in termini di proprozione, in Italia.
Per un’operazione complessiva resta indispensabile un sostegno da parte di vari livelli istituzionali, con risorse che vanno ben oltre gli sforzi della sola amministrazione comunale. Il dato politico, comunque, è che l’impegno annunciato dall’amministrazione Figlioia per le periferie si traduce già in atti concreti. L’augurio è che i risultati possano essere percepiti dai cittadini in tempi brevi e senza intoppi di procedura. A tal proposito, va evidenziato che le gare d’appalto prevedono l’assegnazione dei lavori alla ditta che presenta l’offerta più bassa, con la possibilità, però, di escludere le offerte con percentuali di ribasso considerate anomale – esclusione che diventa automatica se giungono almeno 10 offerte valide – secondo criteri di calcolo e valutazione previsti dalla legge nazionale. Da monitorare, inoltre, al fine di assicurare la qualità e il buon esito dei lavori, la facoltà delle ditte vincitrici di procedere a subappalti, seppure in misura non superiore al 30% del totale, e ferma restando la responsabilità assunta nei confronti dell’Ente.