FOTO DI PAOLO VISONE
I disagi erano prevedibili e ieri sera le preoccupazioni sono state confermate tutte. La sede provvisoria del mercato alimentare al dettaglio allestita nel parcheggio dell’ex Sofer si è dimostrata completamente inadeguata a fare da cornice alla tradizionale visita al mercato nella sera dell’antivigilia, con quello del pesce, ridotto a poco più un “capannone”. Condizioni igieniche e di sicurezza indecorose, pavimentazione in più punti allagata, spazi angusti, difficoltà nel parcheggio, con tanti parcheggiatori “improvvisati” e poca vigilanza. Pare che a un certo punto sia mancata anche la luce. E non era neanche semplice acquistare i prodotti esposti per l’inevitabile calca umana.
Nonostante tutto, sono venuti in molti e non solo da Pozzuoli. A dimostrazione delle potenzialità del settore, fortunatamente non ancora morte del tutto. Ma la vergogna dei tempi lunghi nella consegna del mercato ristrutturato in Via Fasano ieri ha fatto sentire i suoi colpi: all’immagine della città, alla tradizione, e probabilmente anche all’economia e alle tasche degli operatori. Tutto questo in un momento di crisi gravissima in cui si rivela ogni giorno più difficile “convincere” la gente ad uscire per comprare.
“I lavori procedono alla grande” dichiarava testualmente ai primi di novembre l’assessore alle Attività produttive del Comune di Pozzuoli Carlo Morra, in un’intervista all’emittente QuartoCanale, con riferimento alla ristrutturazione del mercato in Via Fasano, location sicuramente non all’altezza dei fasti del passato, ma che almeno rappresenta un punto certo per la permanenza del mercato ittico-alimentare al dettaglio nel Centro Storico e nelle vicinanze del mercato ittico all’ingrosso. Dopo l’emergenza della scorsa primavera, 30, 60, 90 … poi 150 giorni, poi il 10 novembre ed infine il 20 dicembre. Tutte scadenze, più o meno ufficiose, non rispettate. All’esterno dell’area i cartelli indicano la data di inizio lavori (03.06.2013) ma non quella di fine. Chi pagherà politicamente per questo? Sarebbe il caso che l’amministrazione, nelle persona innanzitutto del Sindaco e dell’assessore ai lavori pubblici, verifichino eventuali inadempimenti? In queste condizioni come è possibile ipotizzare un rilancio e una riqualificazione del settore? Domande che non saranno di certo cancellate in occasione del prossimo, tardivo, taglio del nastro, con le annesse inopportune passerelle.