La notizia circola ufficiosamente da ieri e trova conferma da una lettura dell’ordinanza del Tar Campania depositata il 5 dicembre, scaricabile sul sito ufficiale del Tar. I giudici della Terza Sezione del Tribunale Amministrativo hanno sospeso le due ordinanze emanate dal Sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia sui limiti di orario per le emissioni sonore dei locali della “movida”. I provvedimenti del Comune in questione sono l’ordinanza sindacale n. 131 del 12 luglio 2013 e quella n. 46 del 12 novembre 2012, secondo cui alle attività commerciali la musica è consentita fino a mezzanotte, con deroga prevista per discoteche e locali notturni fino all’una del mattino e fino alle tre nei giorni di venerdì e sabato. Tali ordinanze sono state sospese nella loro efficacia a seguito del ricorso presentato da una società proprietaria di un locale che lo scorso 1 novembre aveva subito la chiusura di 5 giorni per violazione delle norme in esse contenute, rinviando la decisione di merito all’udienza del 2 luglio 2014.
Nelle motivazioni dei Giudici si legge che le ordinanze emanate dal Sindaco sono “affette dal vizio di elusione del giudicato di cui alla Sentenza della Sezione n. 1061/2013 che ha sancito che la competenza in materia appartiene al Consiglio Comunale”. In pratica, le ordinanze difettano poiché (almeno una di esse) richiama espressamente e coincide con l’oggetto della precedente ordinanza dell’allora commissario prefettizio Mastrolitto già bocciata definitivamente dal Tar il 24 gennaio.
CONSIDERAZIONI – Senza entrare nel merito delle questioni giuridiche, resta il problema sociale e politico. Le emissioni sonore, come tutti gli aspetti legati alle attività del “tempo libero”, devono essere disciplinate e regolamentate, ed è compito degli amministratori e della politica locale individuare un punto di equilibrio tra le esigenze dei privati che operano nella regolarità, e quelle dei cittadini e residenti dei quartieri più interessati al fenomeno “movida”. Sarebbe assolutamente sbagliato se la sospensione in cautelativa delle ordinanze da parte del Tar venisse interpretata da parte di alcune attività come un’autorizzazione a fare ciò che si vuole. E se i Giudici hanno ribadito la competenza in materia del Consiglio comunale (e non del solo Sindaco) ben venga il coinvolgimento e l’assunzione di responsabilità da parte di tutti i consiglieri eletti e presenti in assise nell’approvare apposito Regolamento. I cittadini sarebbero ben lieti di vederli manifestare le loro idee e proposte al riguardo, sempre che insieme a queste non si manifesti anche qualche conflitto di interesse.