A Pozzuoli, in via Carlo Rosini, c’è una struttura che da anni rappresenta una sfida per la città: si tratta della residenza universitaria di cui la nostra redazione si è occupata già diverse volte negli ultimi anni, dato il percorso particolarmente travagliato di cui è stata protagonista e l’enorme valore aggiunto che essa costituisce per il territorio. I lavori di ristrutturazione iniziarono nel lontano 2001; l’inaugurazione era inizialmente prevista per l’anno accademico 2007/2008 ma, a causa di lungaggini burocratiche e dell’interruzione per alcuni anni delle attività di rifacimento, la residenza ha aperto le porte ai primi studenti fuorisede solo lo scorso ottobre 2016. Secondo il progetto, l’edificio avrebbe dovuto ospitare circa trecento giovani provenienti da altre province e regioni, a rotazione e selezionati con bandi pubblici tra gli studenti di Federico II, L’Orientale e La Parthenope.
Una domanda ci è sorta spontanea: ma in questa struttura, c’è davvero qualcuno? Dubbio legittimo, considerata la mancanza di aggiornamenti a riguardo e l’assenza di un fermento che l’arrivo di centinaia di giovani fuorisede avrebbe dovuto naturalmente comportare sul territorio. Abbiamo perciò deciso di informarci recandoci sul posto e, nei giardini dell’edificio, abbiamo verificato che qualche studente durante l’anno c’è stato. Più o meno, dieci. Ci siamo confrontati con un ragazzo ed una ragazza fuorisede, rispettivamente studenti di Ingegneria e di Economia della Federico II di Napoli, provenienti da Benevento e Reggio Calabria. Innanzitutto, chiediamo a Davide e Simona (nomi di fantasia) chiarimenti in merito alla procedura che ha portato all’assegnazione delle residenze, e ci viene spiegato che l’attribuzione delle stesse è avvenuta tramite bando Adisu (Azienda per il Diritto allo Studio Universitario), attraverso requisiti di meriti e di reddito. È possibile però fare richiesta anche tramite una domanda extra bando, pagando 250 euro al mese per una doppia e 500 per una singola, anziché 160 euro, che è la retta mensile detratta dall’importo della borsa di studio. Per gli studenti idonei “non beneficiari”, invece, che pur vincitori di borsa di studio non la ricevono per mancanza di fondi, l’alloggio è gratuito.
Abbiamo fatto a questi studenti qualche domanda.
RED – Come vivete la residenza? Ne siete soddisfatti dal punto di vista strutturale e funzionale?
“Siamo solo in dieci nell’intera struttura, quindi più che un luogo di aggregazione rappresenta un luogo di studio, un posto tranquillo. L’edificio ovviamente è nuovissimo e sono tuttora in corso delle attività di ampliamento dello stesso. Speriamo che questo permetterà l’installazione di qualche struttura sportiva, com’era previsto nel progetto, e soprattutto di più cucine, che non sono infatti abbastanza in relazione al numero di stanze: se dovessero arrivare più studenti, ci troveremmo in difficoltà. Sicuramente il fatto che la struttura non sia stata, almeno per ora, abbastanza pubblicizzata è negativo. Per noi probabilmente comporta dei vantaggi da alcuni punti di vista, ma l’edificio rappresenta un’opportunità sia per gli studenti che per la città e meriterebbe decisamente più risalto.”
RED – Come è Pozzuoli agli occhi di un giovane fuorisede?
“Pozzuoli ha tanto da offrire, è un luogo di aggregazione sociale e di attrazione culturale. C’è il Rione Terra, l’Anfiteatro, il Polo Culturale di Palazzo Toledo. Non mancano i luoghi di svago: pub, bar, ristoranti; c’è il cinema multisala Sofia proprio a fianco alla residenza. C’è un ventaglio di opportunità molto ampio nello scegliere come impiegare il proprio tempo qui, ma allo stesso tempo non è così grande da far sentire disorientato un ragazzo o una ragazza fuorisede. È frequentata da molti giovani, c’è movida, ma non è caotica né dispersiva. Fin dal mio arrivo a novembre, infatti – ci dice Simona – ho sempre pensato che sarebbe una perfetta cittadina universitaria. Probabilmente andrebbe valorizzata di più: la maggior parte dei punti di attrazione culturale li abbiamo scoperti autonomamente, non perché qualcuno li avesse pubblicizzati.”
MAGGIORE PROMOZIONE DELLA STRUTTURA – In definitiva, le residenze risultano finalmente funzionali al loro scopo. Tuttavia, l’obiettivo non può certamente dirsi compiuto, almeno al momento. Una struttura nuova che, potenzialmente, potrebbe ospitare diverse centinaia di giovani fuorisede e risulta invece abitata da dieci studenti a causa di un’inadeguata pubblicizzazione del bando, fa emergere diverse perplessità. La mancata sponsorizzazione è forse dovuta al fatto che la residenza risulta essere ancora in via di ampliamento? Oppure ad un’inefficienza delle Adisu? O è semplicemente dovuta al fatto che si trattava del primo anno in cui era accessibile? Abbastanza prevedibile che pochi studenti fuori sede l’abbiano scelta senza nemmeno conoscere dove si trovasse. Ad ogni modo, si tratta di un’occasione troppo importante per non essere sfruttata a pieno, a causa di negligenze o scarse attenzioni di qualsiasi tipo.
Tale residenza universitaria rappresenta una novità assoluta nella città di Pozzuoli, un elemento che si coniuga perfettamente con le potenzialità e le peculiarità del territorio flegreo e che lo inserisce in maniera diretta nella tematica del diritto allo studio, questione tanto importante quanto travagliata nel nostro Paese e in particolare nella Regione Campania. Alla luce di ciò, assicurare un corretto e pieno funzionamento della residenza è doveroso da parte di tutte le Istituzioni, anche con metodi innovativi, come la promozione della residenza nelle sedi accademiche e un’adeguata visibilità su internet della struttura e del territorio che la circonda. I bandi di gara per il diritto allo studio vengono pubblicati di solito ad agosto e scadono entro le prime settimane di settembre. E queste scadenze vanno conosciute e prese in considerazione anche dagli amministratori locali, affinchè si adoperino, per quanto di loro competenza, per non fare della struttura di Via Rosini un luogo fantasma.
Agli occhi di una giovane studentessa fuorisede, Pozzuoli sarebbe una perfetta cittadina universitaria; forse anche noi puteolani dovremmo iniziare a vederla con gli stessi occhi, a scoprirla e a valorizzarla, a restare vigili e attenti affinché diventi una città diversa, più giovane, culturalmente vivace. Con beneficio di tutti.