Il tema del disastro ambientale e dell’emergenza rifiuti tossici è troppo delicato per diventare oggetto di strumentalizzazioni politiche, ma purtroppo va registrata nei fatti una falsa partenza. Almeno in parte. Gli attesi prelievi e controlli “richiesti all’Arpac e all’Asl Napoli 2 Nord dal Comune di Pozzuoli” nelle aree di Licola e del lago Lucino, annunciati all’indomani della pubblicazione delle dichiarazioni dell’ex boss Carmine Schiavone, per ora non si sono svolti. Sarebbero dovuti partire nella giornata di mercoledì 6 novembre e invece c’è stato soltanto un sopralluogo congiunto con la presenza del Sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia, dell’assessore comunale all’Ambiente Franco Cammino, del presidente della commissione comunale Ambiente Michelangelo Luongo, dei tecnici di Arpac eAsl Napoli 2 Nord, e di alcuni consiglieri regionali della III Commissione regionale speciale Bonifiche e Ecomafie.
La delusione di molti cittadini è legata anche alle stesse parole del primo cittadino di Pozzuoli diffuse in questi giorni dal suo Ufficio stampa. Queste le parole della settimana scorsa: “Mercoledì prossimo inizieranno i sopralluoghi e i prelievi richiesti all’Arpac e all’Asl Napoli 2 Nord dal Comune di Pozzuoli (…). Chiediamo all’Arpac, all’Asl Napoli 2 Nord e all’assessorato regionale all’Ambiente di estendere con urgenza questi controlli anche a Lucrino, con lo scandaglio dei fondali in più punti, in modo da accertare se vi siano stati tombati fusti tossici o rifiuti speciali.”
Da ieri, invece, sempre nelle dichiarazioni ufficiali, scompare il termine “prelievi” e i controlli veri e propri vengono posticipati. Il Sindaco fa riferimento al solo sopralluogo congiunto e aggiunge che “in attesa di trovare risorse e mezzi necessari ad avviare i controlli approfonditi, per dare una risposta concreta e urgente alla cittadinanza, ho chiesto all’Arpac di rendere noti i campionamenti mensili compiuti negli ultimi mesi (n.d.r. quelli ordinari), per quanto riguarda la qualità delle acque e i sedimenti dei fanghi del bacino lacustre. Appena l’Arpac ce li fornirà, li renderemo noti a tutti». L’assessore Franco Cammino ha confermato, come riporta la testata “Cronaca Flegrea” che per ora ci sono stati solo i sopralluoghi, che l’Arpac stilerà un programma da sottoporre all’assessore regionale Giovanni Romano e ha aggiunto di comprendere le difficoltà economiche e logistiche per l’avvio concreto delle bonifiche. Il Consigliere regionale Antonio Amato, intanto, della commissione regionale ambiente, ha valutato l’ipotesi di mettere a disposizione “i droni in dotazione alla università Parthenope di Napoli per monitorare dall’alto la foce del depuratore e l’intera costa.”
L’impegno dell’amministrazione comunale a ricercare risposte ai timori dei cittadini per la loro salute resta lodevole, ma anche gli annunci a vuoto possono fare danno: alimentare la sfiducia verso le Istituzioni. L’auspicio di tutti è di essere al più presto smentiti dai fatti affinché Pozzuoli (e il territorio flegreo) possano inserirsi in un credibile e controllato percorso di monitoraggio e di bonifica del territorio.