FOTO DI ENZO TAFUTO
“Stiamo parlando di un piano del commercio che va integrato alle scelte sul traffico e alle esigenze dei cittadini. Le difficoltà sono evidenti”. È con queste parole che il sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia ha chiesto ed ottenuto in Consiglio Comunale la terza proroga del blocco delle licenze per il Centro Storico e via Napoli. Un provvedimento che dura dal 28 maggio 2013 e che avrà effetto fino al 31 dicembre 2017, con la possibilità di interruzione da parte dell’assise in caso di approvazione della pianificazione.
STORIA DEL BLOCCO_ In effetti la misura restrittiva nacque tre anni addietro per ovviare ad una situazione a dir poco caotica delle licenze, “Passate da 60 a 700 dall’inizio degli anni ‘90” come asserì l’assessore all’Urbanistica Roberto Gerundo in occasione della sua prima approvazione. Obiettivo finale espresso nell’atto era quello di provvedere ad un censimento e successivamente ad una pianificazione del commercio nella zona centrale della città, per fare ordine ed alzare il livello medio dell’offerta al pubblico. Ma con la delibera consiliare del 12 settembre 2014 il provvedimento viene confermato “Per difficoltà insorte anche per la nuova normativa regionale”, come asseriva l’assessore a Commercio e Attività produttive Carlo Morra che, nell’intervista rilasciata alla nostra redazione e pubblicata sull’edizione cartacea del 5 ottobre 2014, avrebbe poi fissato il termine dell’iter alla primavera 2015. Dopo tre anni e mezzo Morra si dimette dall’incarico (novembre 2015) e il suo successore, il consigliere comunale Sandro Cossiga, dopo sei mesi esce dalla maggioranza. Risultato dopo 4 anni: nessun obiettivo e nessun percorso avviato. Dal giugno di quest’anno quindi la delega al Commercio e alle Attività produttive è rimasta nelle mani del sindaco.
LA SITUAZIONE OGGI_ La mancata pianificazione sta comportando delle storture visibili nel mercato immobiliare. Il blocco sta favorendo chi già aveva una licenza e sta facendo impennare il costo degli affitti, oltre a creare il rischio di scenari inquietanti sul mercato nero delle licenze. Attualmente risulta più facile aprire un’attività d’asporto, che rientrano in un diverso regime normativo. Risulta inoltre evidente dalle serrande abbassate che non c’è grossa richiesta dopo la chiusura di un esercizio commerciale o di un’attività. Una situazione di stallo ancora più messa in risalto dal contrasto con la piazza nuova post lavori Più Europa.
Il primo cittadino, che nell’ultimo Consiglio comunale dedicato al tema ha ammesso di rimpiangere alcune scelte personali, ha quindi dichiarato di aver chiesto l’aiuto anche al presidente della sesta Commissione consiliare permanente Michelangelo Luongo di dargli un supporto.
LA PROPOSTA FERMA IN COMMISSIONE_ La proposta di Luongo, fissando i “Parametri oggettivi e indici di qualità del servizio” previsti dal decreto legislativo 59/2010 per fissare limitazioni e divieti, ha previsto per l’appunto dei requisiti necessari per concedere nuove licenze. Si muove su sette direttive: decoro urbano, accessibilità, fruibilità, accoglienza, sostenibilità ambientale, qualità ambientale e sicurezza. Soprattutto su queste ultime tre si punta dando punteggi più alti: tenuta dei locali di conservazione, elettrodomestici di classe A e A+, bassa rumorosità, autorizzazioni acustiche, canne fumarie, rinuncia ai giochi leciti (videopoker), bagni per disabili, wi fi free, menu in lingue diverse, etc. etc. Non mancano punti da approfondire, ma ad oggi questa proposta è l’unica base da cui poter far scaturire una discussione.
Considerando il poco tempo a disposizione e la campagna elettorale per le amministrative che incombe, appare improbabile che a fine consiliatura si arrivi a concretizzare ciò che è stato trascurato per quattro anni interi. Se si ha un’idea precisa di cosa debba essere la zona centrale della città, tra le esigenze di traffico, vivibilità e creazione di opportunità lavorative e imprenditoriali, bisogna procedere spediti nell’interesse di una Pozzuoli che cresce, superando anche gli interessi particolari in gioco.