Raccontare un territorio in rinascita: questo il compito affidato a giornalisti e blogger che hanno preso parte al Nun vac e’ Press Tour, l’anteprima della XI edizione di Malazè, l’evento archeoenogastronomico dei Campi Flegrei che, quest’anno, si snoda lungo l’arco di tre settimane, dal 3 al 18 settembre.
Ed è stato proprio il tema della rinascita ad occupare la scena della giornata di sabato 25 giugno. Si è evidenziato sin dalla scelta della location in cui tenere la conferenza, la Villa Avellino Historic Residence, simbolo della rifunzionalizzazione della residenza nobiliare – che ingloba una cisterna di epoca romana – oggi Residence di prestigio per i turisti di cui Pozzuoli cerca l’affluenza. Subito in apertura si è proiettato “Mirabiles. I custodi del mito”, di Marco Perillo e Alessandro Chetta, “documento giornalistico e sentimentale”, nelle intenzioni dei due giornalisti, che sia “sprone per recuperare il Grand Tour quotidiano di questa terra”. Rosario Mattera, ideatore della manifestazione, ha presentato la rete di attori che ha contribuito a rendere possibile la giornata di tour attraverso alcune delle bellezze in rinascita dei Campi Flegrei e, in questo caso specifico, di Pozzuoli: Officine Nautilus, Antonio Isabettini, associazione Nemea, Alessandro Migliaccio, l’associazione ArteMide, con la presenza degli attori Luisa Perfetto ed Arturo Delogu, il Bubba Pub, l’Associazione Italiana Sommelier – delegazione di Napoli, SlowFood ed il Consorzio Tutela Vini dei Campi Flegrei, Ischia e Capri. “Innamorarsi del passato – ha detto Mattera – ma anche valorizzarlo nel presente: questo è l’impegno a cui tutti ci dobbiamo sentire chiamati”.
Si è fatto tappa nell’emblema per eccellenza della nuova Pozzuoli – una città che ha l’ambizione di rinnovare il suo tessuto economico e culturale, in grado di innamorarsi del proprio passato e di valorizzarlo nel presente: il Rione Terra, il magnifico Duomo restaurato, il Museo Diocesano di recente apertura e gli scavi archeologici, di rara bellezza. Il sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia, intervenuto a salutare i partecipanti, ha colto l’occasione per annunciare, in tema di rinascita, la firma che ha sancito il Protocollo d’intesa tra ministero ai Beni culturali e Soprintendenza archeologica con la finalità di stanziare più di 5 milioni di euro di fondi per riaprire agli spettacoli l’anfiteatro Flavio, aggiungendo un altro tassello al tentativo di conversione del territorio, da zona industriale a polo turistico e culturale.
Prima della tappa finale, a degustare vini e sapori della tradizione flegrea, il cuore del tour si è svolto dentro ai viottoli del centro storico antico puteolano, con la sua storia carica di suggestione e spunti. È bastata una narrazione su tutte, quella del maestro d’ascia Antimo Vallozzi – il volto a scandire il passare del tempo, incastonato in ogni ruga, che ne racconta perdite, gioie, rimpianti – dai toni spontanei, trasmessa con gli occhi più che con le parole, a ricordare ai presenti quanto costruire il futuro non possa prescindere dal ricordare il passato: il malazè, struttura chiusa su se stessa, che accorpava casa e lavoro per i marinai della darsena, è oggi manifestazione di apertura, fatta di nodi, connessioni, tra spazi e tempi diversi, ma tutti volti a creare e rafforzare azioni endogene che possano far risplendere di luce nuova il territorio flegreo.