Che fine hanno fatto i 40 mila euro previsti nel progetto “Pozzuoli ardente” 2016 alla voce “comunicazione”? E’ una domanda che la nostra redazione ha posto più volte e rispetto alla quale le risposte, anche in sede istituzionale, sono state appena accennate o comunque incomplete, come nel caso dell’intervento dell’ex assessore alla Cultura Alfonso Artiaco nella seduta consiliare del 20 aprile 2017.
E’ possibile ora fare un po’ di chiarezza, grazie alla delibera di giunta n. 116 dello scorso 13 novembre, pubblicata sull’albo pretorio del Comune di Pozzuoli. Il nuovo esecutivo guidato da Figliolia, richiamando il progetto del 2016 co-finanziato da Regione Campania e Comune di Pozzuoli, rispettivamente per 100 mila e 47 mila euro, recepisce l’esito di una procedura che individua l’attività di comunicazione nella stampa di un “catalogo”. Una raccolta di immagini e foto sui luoghi artistico-culturali di maggiore interesse della città, accompagnate da una breve introduzione descrittiva dal titolo “Pozzuoli ardente”, come si legge nella delibera. L’incarico è stato affidato in via diretta, facendo ricorso alla piattaforma “Acquisti in rete – MEPA” alla ditta Prismi editrice, che procederà alla realizzazione e alla stampa di 1.000 (mille) copie per un costo complessivo di 31.512,71 euro netti oltre iva e spese accessorie, per un totale vicino ai 40 mila euro. Circa 40 euro a copia. La stessa società viene autorizzata a stampare ulteriori copie, da mettere in vendita al costo appunto di 40 euro, attraverso la propria rete distributiva, con l’impegno di regalare 10 copie omaggio ogni 100 vendute.
Questi i fatti. Ora qualche considerazione. Senza in alcun modo voler discutere il valore e il pregio dell’opera che sarà prodotta, che al momento non conosciamo e che si annuncia quasi con caratteristiche da collezionismo, è lecito chiedersi se ai giorni nostri sia veramente questa la strada migliore per promuovere il territorio, per “superare la dimensione locale e stagionale dei flussi turistici provenienti dall’estero” e “creare opportunità di sviluppo economico ed occupazionale del territorio” (come riportato testualmente nella delibera). Noi pensiamo decisamente di no. A Pozzuoli il grande tema della promozione e del marketing del territorio continua ad essere assente e poco sostenuto da azioni concrete. La nostra città nei fatti non ha partecipato ai più recenti e importanti appuntamenti di settore, come la Fiera internazionale del Turismo a Rimini e soprattutto la Borsa del Turismo archeologico di Paestum, tenute a ottobre: nessuna presenza istituzionale del Comune e nessun coordinamento con i Comuni vicini o il Parco ercheologico dei Campi Flegrei. Siamo fuori dai circuiti dei tour operators. Siamo (fisicamente) assenti negli info-point di luoghi come l’areoporto di Napoli o le grandi stazioni. Non esiste, nè tanto meno è in programmazione, un portale internet aggiornato che promuova il territorio alla larga fetta di potenziali visitatori “fai da te”, o una campagna comunicativa innovativa rivolta a un pubblico più giovane. E la cosa più grave è che nessuno – nemmeno tra gli operatori di settore e il mondo della cultura – affronta questi temi.
Scusateci, ma un catalogo di pregio con una tiratura gratuita “una tantum” e così limitata, e un costo successivamente previsto non proprio alla portata di tutti, distribuito per lo più nei bookshop museali della Campania, ci appare più come un prestigioso souvenir e non come la soluzione migliore e più pratica a tutte queste criticità. Soprattutto se c’erano a disposizione 40 mila euro. Si è trattato di un indirizzo scelto dalla scorsa giunta, ci auguriamo che gli attuali ammnistratori, in occasioni future, cambino strada.