Dal Governo un bel regalo di Natale per chi non ne habisogno. I beni comuni possono aspettare l’anno 2035.
Sono tante le misure contenute nella legge di bilancio approvata dal Parlamento questa notte, che meriterebbero un’analisi generale, ma ne vogliamo evidenziare una in particolare: la proroga di altri 15 anni (!) delle concessioni balneari, ottenute in passato da imprese private, spesso a canoni irrisori e in violazione dei principi di proporzionalità con le spiagge libere. Niente bandi di gara, quindi, per favorire la libera concorrenza, provando a migliorare servizi e opportunità di lavoro regolare; e niente possibilità di ridurre le concessioni esistenti in favore di aree libere o gestite in forma pubblica.
Per i cittadini, i comitati civici e le associazioni che in passato si sono battuti sui territori – anche nei Campi Flegrei – per una diversa e più equilibrata gestione dei litorali, non resta che vigilare sul rispetto delle leggi esistenti e contrastare eventuali abusi dei concessionari, che però restano tali fino al 2035. Tutto questo in violazione delle direttive europee e di una sentenza della Corte di Giustizia Ue, con il rischio che venga aperta una procedura di infrazione verso l’Italia, per il valore di 100 milioni euro l’anno.
Non è la prima volta che la lobby degli stabilimenti balneari, con l’approsimarsi della scadenza del 31 dicembre, ottiene un bel regalo di Natale. E’ già avvenuto con altri governi, nel 2010 e nel 2015, per una durata limitata a 5 anni. Ma stanotte il “governo del cambiamento” si è superato nel certificare come fatto normale ciò che è provvisorio, rinviando a un futuro lontano il ripristino della regolarità e includendo nella proroga le concessioni “per finalità residenziali e abitative”. Tanto per essere sicuri di salvare anche chi è stato autore di speculaizoni edilizie.