E’ notizia di questi giorni che parte degli atleti che gareggeranno alle Universiadi 2019 di Napoli potrebbero essere ospitati presso alcune residenze universitarie, tra cui quella di Pozzuoli in Via Carlo Rosini, individuata come alloggio per gli ospiti provenienti da tutto il Mondo, insieme alla residenza di Fisciano, navi attraccate al porto di Napoli e una rete di b&b.
Si torna a parlare della residenza di via Rosini, dunque. O meglio, si torna “a scoprirla”, considerando che gran parte della comunità puteolana e flegrea, così come quella giovanile e studentesca, ignora l’esistenza stessa della struttura posta alle spalle del Cinema Sofia e dell’Agenzie delle Entrate, pur rappresentando un’enorme risorsa per la città, sia da un punto di vista simbolico che effettivo. E abbiamo motivo di pensare che l’immobile – di proprietà della Fondazione Intesa San Paolo convenzionata con l’Adisurc, l’ente regionale responsabile delle politiche per il diritto allo studio – sarebbe con ogni probabilità ancor più ignota se non fosse per la recente novità delle Universiadi.
LA SITUAZIONE, OGGI – La promozione delle residenze universitarie a Pozzuoli è ancora insufficiente. Nonostante ciò, un sopralluogo diretto ci ha permesso di avere le idee più chiare sulla situazione reale. Bisogna riconoscere che alcuni passi in avanti ci sono stati. Secondo quanto appreso da informazioni raccolte sul posto, la residenza ha ospitato nell’arco dell’anno accademico scorso circa un centinaio di studenti. Situazione ben diversa, dunque, da quella dell’ultima perlustrazione nel giugno 2017, quando la residenza, nel primo anno di concreto utilizzo dopo tanta attesa e ritardi, ospitava pressappoco una ventina di studenti. La struttura, in ogni caso, nonostante i posti disponibili e fruibili, resterebbe ancora vacante in tutto il secondo e il terzo piano. Ma le maggiori stanze occupate sono un dato oggettivo da cui ripartire. Già a settembre sarà possibile verificare il trend positivo e l’auspicato e ulteriore incremento di presenze che, ricordiamolo, dipende dalla scelta degli studenti fuori-sede, di coloro, cioè, che risiedendo lontano da Napoli e dintorni, partecipano al bando per il diritto allo studio, hanno diritto all’alloggio in base a criteri di legge e optano per Pozzuoli. Un ulteriore elemento positivo è nell’eterogeneità della popolazione studentesca che, secondo le testimonianze raccolte, abita la residenza, che comprende non solo studenti fuori-sede iscritti a corsi di laurea triennale o magistrale, ma anche dottorandi e ricercatori, studenti che partecipano a progetti specifici come quello dell’iOS Developer Academy di Apple, con presenze anche per periodi più brevi rispetto all’anno accademico e con alcuni giovani provenienti da svariate parti del mondo: America Latina, Iran, Germania. Del resto, il mese scorso la residenza è stata luogo di aggregazione e di scambio culturale per un altro evento internazionale, il “Summer University Napoli 2018: Hic sunt leones”, occasione in cui i 40 giovani partecipanti al progetto hanno soggiornato appunto nella residenza di Pozzuoli. Una presenza, quella dei giovani universitari stranieri o esterni all’area napoletana, rimasta finora ancora poco visibile in città e nel suo tessuto quotidiano.
Se questi dati testimoniano finalmente una fase di crescita per il progetto della residenza universitaria a Pozzuoli, abbiamo constatato anche l’emergere o la conferma di alcune criticità: alcuni studenti residenti nella struttura di via Rosini si sono visti costretti, infatti, a rinunciare all’alloggio, data la lontananza o la difficoltà di movimento rispetto alle sedi universitarie del centro storico. La residenza puteolana risulta in effetti in una posizione ottimale per gli iscritti della Federico II che frequentano Monte Sant’Angelo o il polo di Ingegneria tra Agnano e Fuorigrotta, ma certamente non altrettanto per gli studenti che devono recarsi al centro storico di Napoli o ancor meno per chi studia discipline medico-scientifiche e necessita di spostarsi al Rione Alto presso il Policlinico. E’ dunque di vitale importanza promuovere un’adeguata distribuzione degli studenti all’interno delle residenze universitarie, tenendo conto dei bisogni degli stessi, tra cui la localizzazione rispetto al polo universitario di appartenenza, anche alla luce dei disservizi nel trasporto pubblico e della naturale sinergia che è bene che si crei tra studente e territorio. Pozzuoli, in altre parole, se vuole cogliere un’opportunità strategica nella presenza di giovani sul proprio territorio, dal punto di vista della vivacità culturale e poi su quello economico, deve anche promuovere a livello istituzionale un contatto con l’Adisurc e il mondo universitario, in modo che le residenze di Via Rosini vengano scelte e che chi le sceglie possa apprezzare il livello di accoglienza del territorio flegreo con tutto ciò che offre in termini di cornice culturale, a partire dal polo di Palazzo Toledo.
UNIVERSIADI, RESTANO LE INCONGNITE – Tornando alla pagina Universiadi, è doveroso riportare alcune criticità sollevate per la scelta di accogliere gli atleti presso le residenze universitarie. In base a quanto dichiarato da associazioni studentesche napoletane e campane, il Consiglio di Amministrazione dell’ADISURC non è stato chiaro sul destino degli studenti che alloggiano nelle residenze nel periodo dell’evento previsto, salvo ulteriori problemi organizzativi, la prossima estate: saranno distribuiti nei paesi limitrofi tramite convenzioni stipulate con alberghi e b&b nella zona di Napoli e Salerno? Verranno aggiunti posti-letto a Fisciano? Ci sarà una redistribuzione degli studenti che coinvolgerà anche le residenze della città di Napoli? E’ certo che vedere contrapposti l’organizzazione di un evento internazionale con l’ordinario esercizio del diritto allo studio fa emergere notevoli contraddizioni sarebbe l’ennesimo capitolo mortificante del pasticcio compiuto da Regione Campania e Comune di Napoli sulla querelle dell’ospitalità degli atleti. A tal proposito occorre però evidenziare la diversità della situazione a Pozzuoli, poichè la residenza di via Rosini vive una situazione inversa a quella napoletana: non siamo di fronte a una condizione deficitaria rispetto alle richieste di posti letto per i fuori sede, e la presenza degli atleti nella città flegrea sarebbe complementare e non sostitutiva a quella degli studenti. Resta l’incognita, tuttavia, del possibile incremento della popolazione studentesca anche a Pozzuoli.
CULTURA E ACCOGLIENZA, SCELTA STRATEGICA PER POZZUOLI – Da un lato, dunque, le Universiadi, con l’arrivo di 500 giovani che dovranno pernottare a margine dei loro allenamenti e delle loro gare, possono essere tra luglio e agosto del 2019 un bellissimo banco di prova per la città che vuole misurarsi, in termini di infrastrutture, vivibilità e offerta culturale, con la sfida dell’accoglienza; dall’altro, è nella presenza di medio periodo di studenti universitari provenienti da altre regioni o Paesi, oltre che nel contatto diretto e nel confronto tra questi ultimi e i giovani e gli studenti del territorio, che Pozzuoli deve insistere come elemento strategico per contribuire a quella trasformazione di cui ha tanto bisogno, puntando ad avere un volto meno provinciale e più aperto alle istanze giovanili e culturali.
SOPRALLUOGO E ARTICOLO A CURA DI MARTINA BRUSCO E DARIO CHIOCCA