Quanto accaduto all’Ospedale S. Maria delle Grazie di Pozzuoli, in relazione agli eventi bradisismici, lascia perplessi. Diciamo anche, preoccupati. Una settimana fa l’Asl Napoli 2 Nord ha annunciato e disposto il blocco dei ricoveri ordinari e programmati. Da qualche giorno ci sarebbe stato il dietrofront. Lo confermano diverse indiscrezioni interne, ma manca una nuova comunicazione ufficiale. Le ragioni del blocco – così inopportuno da durare pochi giorni – sostanzialmente non sono state chiarite. La struttura non ha registrato danni e si trova al di fuori della “zona bradisismica” disegnata dal decreto legge n. 140 dell’ottobre 2023. Il trasferimento dei pazienti, inoltre, è previsto in caso di allerta arancione per rischio vulcanico, mentre al momento è gialla. Secondo dichiarazioni rilasciate al TgR Campania nell’edizione di mercoledì 22 maggio, la scelta di “alleggerire i reparti” era stata presa “in attesa di decisioni di altre Istituzioni, come Prefettura, Regione e Ministero”. Altre fonti hanno palesato l’intenzione di “essere pronti” ad “altre emergenze”. Quali decisioni? Quali emergenze? Quale ipotesi di scenario catastrofico avrebbe giustificato la scelta di lasciare vuoti circa 170 posti letto su 250? Tutto ciò convince poco. Non può esserci nessuna relazione tra gli eventi sismici registrati e la riduzione dei servizi sanitari, di qualsiasi tipo. Aver solo ipotizzato di delocalizzare il ricovero di pazienti flegrei che necessitano di interventi ordinari, senza nessuna variazione di rischio vulcanico, non ha senso. Il diritto alla salute non si tocca. E le strutture del servizio sanitario nazionale sono presidi dello Stato, gli ultimi da abbandonare in caso di emergenza. E’ doveroso, dunque, un chiarimento da parte dei dirigenti Asl. E a richiederlo dovrebbero essere innanzitutto i sindaci dei Campi Flegrei nella loro qualità di “autorità sanitaria locale”, chiamata ad esercitare il controllo a tutela della salute pubblica. Affinché si affermi un principio semplice: in una fase bradisismica, per non lasciare morire il territorio, le prestazioni sanitarie del più grande ospedale al servizio dei cittadini flegrei non vanno ridimensionate.