Scene già viste in passato si ripetono tristemente a Quarto, popolosa città dell’entroterra flegreo. La raccolta rifiuti procede a singhiozzo da tempo e in alcune aree i cumuli non vengono rimossi ormai da dieci giorni. Il caldo aggrava la situazione e non si riesce più a distinguere i bidoni dell’umido dai sacchetti di monnezza, con la conseguenza che anche la differenziata subisce uno scoramento.
Le ragioni di questa micro-emergenza sono legate probabilmente nel passaggio di consegne dalla società “Alba Paciello” a quella “La gardenia”. I ritardi nei regolari dei pagamenti degli stipendi ai lavoratori non hanno di certo aiutato. Il risultato è una giacenza di centinaia di tonnellate di rifiuti che non si riesce a smaltire poichè il conferimento quotidiano consentito alla città di Quarto è di 47 tonnellate e si è in attesa di autorizzazioni a scarichi suppletivi.
Stamattina (lunedì 21 ott) sono scattate le prime proteste di cittadini esasperati, residenti nelle case popolari della “167”, una delle zone più colpite. Mentre in altri Comuni, del giuglianese come dell’area flegrea, l’attenzione si sposta finalmente sull’individuazione dei siti inquinati dai rifiuti tossici e sulla necessità delle bonifiche, a Quarto sembra purtroppo di essere tornati indietro di qualche anno.
FOTO DI PAOLA VISONE