L’ingresso al percorso archeologico sotterraneo del Rione Terra, riaperto al pubblico gratuitamente nell’ottobre 2015 e visitato finora da almeno 60 mila persone, diventa a pagamento. Lo si apprende dal sito istituzionale del Comune di Pozzuoli, oggi martedì 27 giugno. Il percorso continua ad essere visitabile nei giorni di sabato, domenica e festivi, dalle ore 9 alle ore 17. Per accedervi occorrerà prenotarsi telefonando dal lunedì alla domenica, negli stessi orari, ai numeri 081 19936286 – 19936287, oppure recarsi il sabato, la domenica e i festivi presso l’Infopoint al Rione Terra dalle 9 alle 17.
Queste le tariffe d’ingresso, determinate secondo regolamento del Comune di Pozzuoli approvato il 13 ottobre del 2016: € 5,00 per biglietto intero; € 2,50 biglietto scontato a persona per gruppi di almeno 15 unità; per i giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni, per i docenti delle scuole statali. È consentito invece l’ingresso gratuito (oltre alle consuete categorie esonerate dal pagamento del biglietto per la visita ai monumenti) ai giovani di età inferiore ai 18 anni, ai residenti di Pozzuoli con un’età inferiore ai 25 e superiore ai 65 anni, ai portatori di handicap e a un loro accompagnatore, alle scolaresche fino ad un massimo di 75 prenotazioni al giorno. L’ingresso è libero la prima domenica del mese nell’ambito dell’iniziativa #domenicaalmuseo del MiBACT in applicazione del decreto Franceschini.
L’istituzione del biglietto di ingresso agli scavi sotterranei del Rione Terra, come avviene in tutti i siti archeologici di Italia, è un fatto più volte rinviato e auspicato, nell’ottica di una normale regolamentazione dell’accesso dopo una fase promozionale durata anche fin troppo. Restano però notevoli perplessità e alcune domande rispetto ai tempi e ai modi con cui si è giunti a questa soluzione rispetto alla data del 1 luglio, scadenza annunciata dell’ultima proroga.
1) L’istituzione del biglietto di ingresso coincide o no con una estensione del percorso archeologico, limitato in questi circa 20 mesi a meno di un terzo delle aree scavate? In caso negativo, cosa cambia per il visitatore, a parte il pagamento? Ha senso sul piano della promozione del territorio prevedere un biglietto per accedere allo stesso luogo che finora è stato possibile visitare gratis?
2) Il regolamento sulla “disciplina delle tariffe ai luoghi di cultura” prevede all’art. 8 che “la gestione dei servizi (di biglietteria) può essere affidata in concessione a soggetti pubblici o privati” con affidamenti disciplinati dalle leggi sugli appalti di servizi. Che caratteristiche ha avuto questo bando o gara ad evidenza pubblica? Come si è concretizzato il suo carattere internazionale, annunciato in Consiglio comunale dal Sindaco? Quali requisiti e specificità dei partecipanti sono state premiate?
3) A partire dal gennaio 2017 è venuta meno l’importante esperienza della short list di guide iscritte all’albo comunale, per cui le guide turistiche oggi presenti al percorso sono quelle reclutate direttamente – come l’attuale mercato del lavoro prevede – dalla società concessionaria. Fermo restando il diritto di ogni gruppo o operatore turistico di munirsi di una propria guida extra, quali orari e spazi sono riservati a tali prenotazioni? In altre parole, il percorso archeologico resta un’opportunità per creare anche occupazione indotta, o esaurisce la sua funzione economica entro i confini di un singolo soggetto privato?
Nell’augurio che questi interrogativi possano vivacizzare il dibattito su un tema così strategico, che tante speranze ha acceso nei puteolani che credono in un possibile turismo culturale per il territorio.