Anna Ruotolo è una donna molto particolare. Ignava della sua vita e delle cose che le accadono è, invece, molto disponibile per gli altri. Da piccola non era così, il tempo l’ha cambiata. Ma un nuovo lavoro da gobbista per una fiction televisiva cambierà il suo modo di vedere le cose e di vivere la “sua” vita.
Autore di numerosi documentari e cortometraggi, Gaudino si impone sulla scena cinematografica con un film pluripremiato e ambizioso, capace di descrivere una Napoli che pochi sono riusciti a farlo.
L’intera pellicola si basa principalmente su due colonne narrative portanti: l’interpretazione mastodontica della Golino e la rappresentazione della città di Napoli. La prima è un’oggettività che tutti possono riconoscere. Navigata attrice nazionale ed internazionale, La Golino ha un’interpretazione unica e personale che è difficile nascondere. Il suo personaggio in questa pellicola è quello di Anna, una persona che potremmo definire ignava, ma solo della sua vita. Mentre, infatti, la signora Ruotolo si divide in quattro per tutti, anche per coloro che non lo meriterebbero, per lei, per la sua semplice vita è quasi assente, estranea. Il tutto, forse, dovuto anche al proprio contesto sociale e ad un marito violento e manipolatore. Il punto di rottura avviene quando Anna comincia a lavorare in televisione come gobbista, o meglio suggeritrice. Qui capirà non solo la sua “dote” di saper aiutare, ma si innamorerà anche di un uomo che, per la prima volta, la considera per quello che è.
Anche Napoli gioca un ruolo essenziale in questa vicenda. La rappresentazione della città partenopea da parte del regista Gaudino è di una città scura, quasi tetra ma che, a tratti, in determinati momenti (della vita della protagonista) sa accendersi, sa illuminare. Metafora perfetta del capoluogo campano.
Coppa Volpi alla Golino all’ultimo Festival del cinema di Venezia, Per amor vostro è un film imperdibile, che lacera dall’interno.