Enrico Olivieri è un politico, ormai prossimo al declino. Siamo in tempo di elezioni. Per salvare almeno la faccia, Olivieri decide di fuggire, evitando di essere scaricato dal partito. Si rifugia da Danielle, una sua ex ed ora moglie di un famoso cineasta. Nel partito c’è aria di panico. La svolta avviene quando ad Andrea Bottini, consigliere nonché braccio destro del politico latitante, viene l’idea di sostituirlo con suo fratello gemello. L’uomo, identico a suo fratello, non desterà sospetti ma il suo fare, disincantato e imbranato, porterà aria di innovazione. L’epilogo è notevole.
Amico di Leonardo Sciascia e Italo Calvino, Robertò Andò, sebbene snobbato dal circuito cinematografico mainstream, è di sicuro un colosso del cinema italiano e non. Conosciuto più per le regie teatrali che cinematografiche, la sua formazione letteraria ha sempre influenzato il suo cinema, tanto che il suo primo lungometraggio, “Il manoscritto del principe”, è una biografia di Tommasi di Lampedusa ai tempi della stesura de Il Gattopardo. La sua ultima opera, targata Rai cinema e BiBi Film, è un mix di dramma e commedia, un film che lascia qualcosa. Un qualcosa di soggettivo e molto sottile.
Tratto dal romanzo dello stesso regista palermitano, Il trono vuoto, il film si muove in una leggerezza unica nel suo genere. La politica e i politici hanno sempre affollato i cinema. Basti pensare al colosso Il divo di Sorrentino o Il caimano di Moretti. Figure, quelle di Sorrentino e Moretti, alte, mastodontiche, inafferabili. Ed è qui, nella rappresentazione della figura chiave del nostro Paese, che si distingue Andò. Il suo è un personaggio solo, malinconico, disorientato, disincantato, stralunato. Ma perfino nella sua inettitudine si troverà un metodo.
Inutile parlare della grandezza di Toni Servillo nei panni dei due gemelli politicanti. Ottima, se non eccelsa, l’interpretazione di Mastandrea nei panni di Andrea Bottini. Candidato ad una miriade di premi e riconoscimenti, Viva la libertà di Roberto Andò è una pellicola che verrà amata da tutti coloro che desiderano essere sorpresi.