Forse nessuno si aspettava così tanta gente a Palazzo Migliaresi di Pozzuoli, questa mattina domenica 5 marzo, per assistere alla presentazione del libro “Storie dal Rione Terra”. La raccolta di testimonianze sulla vita quotidiana nell’antica rocca – pubblicata a spese del Comune e distribuita gratuitamente – ha suscitato l’interesse di molti cittadini puteolani. Raramente la sala di Palazzo Migliaresi è stata così gremita, circostanza che ha reso quello di stamattina un evento “di popolo”, diverso dalle celebrazioni autorefenziali. Un ricordo tutt’altro che retorico, con ritmi veloci, ironia e tanta dignità, premessa indispensabile per guardare al futuro di Pozzuoli, perchè “la cultura nutre la speranza”.
Tra i momenti più emozionanti, c’è stato il racconto di chi ha vissuto al Rione Terra prima dello sgombero del 1970, come il Sig. Antonio Sciocca, abitante nei pressi della Chiesa di San Liborio, che ha letto una sua poesia ispirata ai “contranomm” (soprannomi) dei puteolani di allora e che ha voluto consegnare presonalmente al Primo cittadino Vincenzo Figliolia, presente all’incontro. Altri, come il maestro d’ascia Antimo Vallozzi e il Sig. Giuliano Pollio, hanno ricordato la vita dei puteolani dei rioni marinari e il particolare fenomeno della “transumanza di mare”, ovvero l’emigrazione stagionale verso le coste del Tirreno, in particolar modo della Toscana, per poi tornare ad Agosto, prima della Festa dell’Assunta.
La presenza della Dott.ssa Tiziana Vanorio, puteolana, che insegna Geofisica alla Stanford University della California, ha regalato una rara occasione di cultura e divulgazione scientifica di massa. Con parole semplici, davanti a una platea attenta e rispettosa, ha illustrato il senso e i risultati della sua ricerca sul bradisismo. La sua scoperta, che nell’agosto del 2015 ha conquistato la copertina dell’importante rivista scientifica “Science”, consente di conoscere meglio le caratteristiche del fenomeno. Secondo la ricercatrice, grazie alla presenza di una soletta impermeabile a circa un kilometro di profondità da Pozzuoli, il bradisismo produce una deformazione del territorio, ma fortunatamente non giunge sempre alla rottura sismica.
L’evento pubblico è stato organizzato dalla Pro Loco di Pozzuoli, mentre la pubblicazione del libro è stata sostenuta dall’amministrazione comunale. Ma il merito maggiore di questa operazione culturale va all’autrice Gemma Russo, che ha condotto questo lavoro in modo testardo e curioso, “approfittando” delle migliaia di presenze al percorso archeologico sotterraneo, durante l’attività di info-point. La giornalista puteolana con la sua intuizione è riuscita nel proposito di mettere nero su bianco i ricordi e le emozioni delle generazioni che hanno vissuto in una Pozzuoli inevitabilmente diversa da quella di oggi. Una Pozzuoli che va conosciuta dalle generazioni successive, senza retorica o nostalgia di maniera. Ma va conosciuta, per guardare al presente e al futuro con la forza del “sentirsi comunità”.