Terra dei fuochi, la CEDU condanna l’Italia

La Corte Europea dei Diritti Umani (CEDU) ha condannato l’Italia per non aver preso le giuste misure sull’emergenza “terra dei fuochi”, stabilendo che le autorità italiane hanno messo a rischio “grave, reale e accertabile” la vita dei cittadini residenti nei 54 Comuni delle province di Napoli e Caserta coinvolti nel fenomeno criminale del traffico e interramento di rifiuti tossici. Il caso era stato portato davanti alla Corte da 41 cittadini italiani e cinque associazioni, che accusavano lo Stato di non averli protetti da questi depositi, che stanno causando un aumento dei tassi di cancro nella regione.

La sentenza è definitiva. Secondo l’Organo di giustizia internazionale, l’Italia deve introdurre urgenti misure generali per affrontare la crisi ambientale in modo adeguato e non frammentario, non essendo emersa finora una risposta “sistematica, coordinata e completa”. In particolare, i giudici della Cedu hanno evidenziato che la valutazione sull’impatto ambientale è stata lenta e che non sono state prese tutte le azioni penali necessarie per combattere lo smaltimento illegale di rifiuti. .

Questa decisione restituisce verità ai fatti e rende onore alle lotte che oltre 10 anni fa coinvolsero migliaia di cittadini, riuniti in comitati, che denunciarono la grave commistione tra pezzi di imprenditoria di tutta Italia e criminalità organizzata locale, che in assenza di controlli degli enti pubblici preposti riempirono molte terre della Campania di veleni e lucrarono sulla salute dei cittadini. Ora spetta allo Stato recuperare il tempo perduto e con esso anche una parte della sua credibilità.

Scritto da Redazione


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