FOTO DI PAOLO VISONE
“Ritmo e passione” tour. 50 anni di carriera, di musica e di passione, quella che ha sempre accompagnato le performance artistiche e la vita di Tullio De Piscopo, la cui identità musicale non potrebbe essere racchiusa in nessun aggettivo definito. Artista sfaccettato e poliedrico, che ha sempre voluto mettersi in gioco, pur restando fedele alla propria natura e ai propri valori genuini, che le sue umili origini gli hanno consegnato.
E quel giovanissimo batterista di Porta Capuana, che negli anni ’70 si incontrava con i suoi amici musicisti nei club della città in cui c’era spazio per improvvisazioni live, apre la serata, lo scorso 9 maggio al teatro Augusteo, con un assolo. Ma al centro della scena non c’è la sua batteria, ma uno strumento idiofono molto particolare, l’hang, che fa vibrare come solo lui sa, ottenendo sfumature di suono raffinate e annunciando, con la sua indiscussa maestria, quello che sarebbe stato un concerto di altissimo livello, fatto proprio di ritmo e passione. Deludere le aspettative dei presenti non era pensabile dopo aver ascoltato l’assolo di apertura.
Un teatro gremito ed emozionato, ma soprattutto variegato. In sala erano presenti musicisti, nostalgici, uomini e donne della sua generazione, ma tantissimi giovani e giovanissimi, uniti tutti dalla stessa energia, quella trasmessa dal palco.
In quest’atmosfera, che solo i grandi artisti come lui riescono a creare, Tullio De Piscopo ha celebrato la sua musica senza padrone, proprio come si intitola il suo cofanetto con triplo cd uscito lo scorso 13 novembre (50. Musica senza padrone – 1965/2015” (Warner Music Italy) per raccogliere la “summa” della sua produzione. Un artista che, con il suo stile unico, è riuscito a portare la batteria dall’ultima fila del palco al centro della scena e a spaziare dal panorama jazz al folk al blues al pop, attraverso una continua ricerca musicale.
Ospiti della tappa partenopea Joe Amoroso, la Nuova Compagnia di Canto Popolare ed il giovane rapper Ivan Granatino. Un tour iniziato il 26 novembre e che riprenderà a metà di giugno.
De Piscopo, porta in scena oltre che la sua musica tutta la sua personalità e la sua esperienza di vita e da bravo showman interagisce costantemente con il pubblico in fermento ed entusiasta anche degli effetti sonori e visivi che hanno accompagnato l’intero spettacolo Con la band formata da: Paul Pelella al basso, Bruno Manente alle tastiere, Domingo Basile alla chitarra, Luigi Di Nunzio al sax, Carlo Salentino alla batteria.
Il Maestro è visibilmente emozionato quando racconta aneddoti della sua vita, quando intreccia la musica ai ricordi di gioventù, al suo amore per la libertà mai piegata a compromessi e poi la sua vicinanza ai più giovani, a cui cerca sempre di infondere lezioni di vita prima che di musica. “E’ la gavetta la vera scuola della musica e della vita” racconta De Piscopo, che ha grande empatia con il suo pubblico caldo e attento.
E’ prodigo di consigli per i giovani musicisti e le nuove generazioni di talenti, tra i quali il rapper Ivan Granatino, con lui sul palco con il quale canta ‘Canto d’oriente’ ed i suoi successi.
Grande spettacolo ed energia quando ha fatto il suo ingresso sul palco la NCCP , la nuova compagnia di canto popolare, che ha presentato alcuni brani tratti dal repertorio classico compresa ‘Tammurriata nera’. A loro De Piscopo ha ceduto il passo facendo eseguire due brani di Pino Daniele ‘Terra mia’ e ‘Ce sta chi ce penza’ quali interpreti de ‘ la voce di Pino’, per l’omaggio a Pino Daniele, anima di Napoli
Nel finale De Piscopo ha voluto sorprendere e al suo pubblico ha riservato l’accompagnamento in “Dies Ire” di Mozart e nella “Carmina Burana” di Carl Off. Quasi tre ore irripetibili e un pubblico in delirio. L’obiettivo anche questa volta De Piscopo l’ha centrato in pieno.