Piantare alberi fa risparmiare, la realtà è questa. I servizi ecosistemici delle aree veri urbane sono oggetto di tanti studi condotti negli ultimi decenni come riporta la relazione annuale del Comitato del verde pubblico. Oltre a incrementare la biodiversità delle nostre città, gli alberi e le piante in generale offrono numerosi benefici di stampo sociale, economico e sanitario. In Italia la legge 10/2013, che regolamenta il verde urbano ed istituisce il suddetto comitato, introduce alcuni strumenti di cui di Comuni si dovrebbero dotare per trasformare grigi deserti di cemento in città sostenibili. Un esempio sono i giardini pensili e verticali che dovrebbero ricoprire gli edifici.
Oltre al valore estetico, che si traduce in un aumento di quello economico, questi giardini offrono benefici nella mitigazione del microclima urbano e del dilavamento delle acque piovane. In pratica il clima si rinfresca con conseguente risparmio per il riscaldamento domestico; inoltre le piante trattengono l’acqua piovana che andrebbe ad intasare il sistema fognario, a Pozzuoli già saturo. La presenza di questi giardini favorirebbe, inoltre, le comunità animali che vi troverebbero rifugio, aumentando ulteriormente la biodiversità urbana. Le legge 10/2013 promuove anche la realizzazione di nuovi spazi verdi. Questi, oltre al già citato fattore microclimatico, sono in grado di assorbire l’anidride carbonica (CO2) e le polveri sottili presenti in atmosfera. L’aria risulterebbe più pulita, con conseguenti benefici sulla salute e risparmio per il sistema sanitario.
LO STUDIO_ Uno studio condotto nel Comune di Roma sulla vegetazione boschiva di Villa Ada, ha stimato in circa ottantamila dollari il valore annuo per l’assorbimento di polveri sottili. I Comuni dovrebbero prima di tutto realizzare un catasto di tutti gli alberi presenti su suolo pubblico, che dovrebbe essere la base per una strategia di gestione del verde urbano, oltre a censire tutti gli alberi monumentali presenti sul proprio territorio. La legge 10/2013 non impone, purtroppo, nulla, ma si limita a promuovere ma ciò non toglie che ognuno può fare un passo verso il cambiamento, anche senza nessuna imposizione dall’alto. Anche un singolo Comune, come quello di Pozzuoli.
Realizzare un Piano per il verde urbano, introdurre nei regolamenti edilizi norme sulla creazione di giardini pensili e verticali, creare nuove aree verdi e promuovere gli orti urbani sono tutti iniziative che vanno nella direzione della “Città verde”, che è la città del futuro. Non si può assistere a periodici incendi boschivi gestiti sotto molte ombre e di possibile natura dolosa. Non si può restare impassibili di fronte all’abbattimento del proprio patrimonio arboreo, in un quartiere come Monterusciello dove quest’ultimo rappresentava l’unico elemento di pregio, senza la sicurezza che venga sostituito. Ancora più assordante è il silenzio delle forze ambientaliste del territorio, specialmente di quelle presenti nel parlamento civico. Pozzuoli è un Comune del Parco Regionale dei Campi Flegrei, all’interno del suo territorio ricadono sette siti della rete “Natura 2000” tutelati da apposite direttive europee, in cui insistono 11 habitat di cui 4 considerati prioritari, come le lagune costiere e le dune marittime. Ci sono tutte le premesse per la creazione di una rete ecologica comunale, grazie all’integrazione di spazi verdi urbani con gli ambienti naturali già presenti sul territorio. È l’obbiettivo che tutto il mondo occidentale si pone per il futuro prossimo.