Sabato 30 maggio, alle 10.00, il Real Museo Mineralogico di Napoli ospiterà un momento di incontro tra scienziati e cittadini, dal titolo “Citizen Science – Per vivere la natura da protagonista”. L’iniziativa è organizzata dall’associazione ARDEA (Associazione per la Ricerca, la Divulgazione e l’Educazione Ambientale), con la collaborazione del Centro Musei di Scienze Naturali e Fisiche e l’ASNU (Associazione Scienze Naturali UNINA). Il tema è la “scienza fatta dai cittadini”. «La comprensione della scienza è sempre vista come un attività per pochi eletti, – spiega il dottor Rosario Balestrieri, ornitologo del CNR e presidente dell’associazione ARDEA – ed in effetti per alcuni campi e settori è proprio così, ma per alcuni aspetti ed attività come ad esempio la raccolta dati, questo non è sempre vero. Il giorno 30 – continua lo scienziato – attraverso 4 relazioni risulterà semplice comprendere quanto ognuno di noi possa fare per migliorare le conoscenze in merito a specie o fenomeni. Perché – conclude – la partecipazione diretta al rilevamento di dati ambientali, oltre a essere utile per elaborare i dati sulla situazione che si sta studiando è un ottimo strumento di divulgazione della problematica al fine di favorire una cittadinanza attiva che si guardi intorno con nuovi occhi per rilevare e comprendere le emergenze ambientali che ci circondano».
Durante la mattinata, si parlerà di quanto un cittadino può fare quotidianamente per contribuire alla conservazione della natura ed alla conoscenza del proprio territorio. Verrà illustrato un progetto di raccolta dati sugli Ortotteri della Campania (grilli e cavallette), insetti comunissimi e facili da riconoscere, ma di cui nulla si sa sulla loro presenza in Campania.
A seguire si parlerà di sicurezza stradale dal punto di vista della fauna selvatica, attraverso il progetto “Via Libera”. «Le finalità di questo progetto – spiega il dottor Francesco Valerio, responsabile del progetto – derivano principalmente dalla necessità di descrivere un primo stato dell’arte riguardo gli impatti stradali con la fauna selvatica, informazioni spesso scarse e frammentate. Oltre a descrivere le specie più minacciate, – conclude – tra gli scopi del progetto vi è quello di individuare le aree più a rischio per l’attraversamento stradale».
La mattina proseguirà con “MIPP”, un progetto Life+ finanziato dall’Unione Europea e dal Corpo Forestale dello Stato. «Si tratta – spiega la dottoressa Gloria Antonini, dell’Università La Sapienza di Roma – di raccogliere dati su alcuni insetti, protetti dalle normative europee, all’interno del loro habitat naturale: i boschi secolari, sempre più rari e da proteggere. Peculiarità del progetto è l’ausilio di un cane, un Golden Retriver di nome Teseo, in grado di riconoscere l’odore di uno degli insetti del progetto, specializzato quindi nella sua ricerca». Anche qui il cittadino è protagonista, grazie ad un app per smartphone appositamente elaborata, con la quale può scattare foto ed inviarle ad alcuni operatori che, dopo attente valutazioni, la inseriranno nell’apposito database.
La giornata si concluderà con alcuni consigli utili su come segnalare e tutelare i nidi di rondini e rondoni, promuovendo una tutela dell’avifauna che passa anche dal web. Chiunque potrà accedervi, non resta che mettersi in fila.